Accusato di rapina dalla compagna La stava proteggendo: prosciolto

Nel processo la donna ha confermato la versione dell’imputato: tolto anche l’obbligo di firma.

Era stato accusato di aver aggredito la compagna e di averla rapinata, ma in tribunale ha dimostrato di aver solo provato a proteggerla, e così è stato prosciolto. Il fatto era successo due settimane fa in via della Nave. Alcuni passanti avevano chiamato la polizia, dopo aver visto un uomo aggredire una ragazza, strapparle la borsa dalle mani e andarsene. Gli agenti lo avevano subito rintracciato e fermato. Così Julian Raul Rogani, 43enne di Civitanova, era finito ai domiciliari con l’accusa di rapina. Alla polizia, sulle prime la ragazza aveva detto che lui l’aveva aggredita perché lei voleva lasciarlo. In tribunale invece, all’udienza di convalida dell’arresto, il civitanovese aveva dato una versione del tutto diversa.

Aveva parlato dei problemi di tossicodipendenza di entrambi, del ricovero in un centro all’estero per la disintossicazione, della necessità di continuare a prendere dei farmaci per evitare gli stupefacenti. Tornata a Civitanova però la ragazza aveva rifiutato le cure, e quel giorno voleva uscire per comprare qualche sostanza. Lui aveva voluto fermarla, e per questo le aveva preso la borsa. Per altro, lui è l’unico dei due a lavorare, e i soldi usati dalla coppia sono quelli che porta lui. Ieri, nel processo per direttissima davanti al giudice Daniela Bellesi, la ragazza ha confermato le parole dell’imputato: non c’era stata alcuna rapina, ma solo il tentativo di lui di impedirle di comprare stupefacenti. Alla luce di questo, come chiesto dall’avvocato difensore Pierlorenzo Ariozzi, il giudice ha prosciolto l’imputato da ogni accusa, dichiarandolo del tutto innocente.

Decaduta anche la misura dell’obbligo di firma che era stata imposta al 43enne, ora del tutto libero e soprattutto scagionato: il suo comportamento non era affatto un reato, ma un gesto di protezione verso la compagna.

p. p.