Acqua per gli animali, la Regione mette un milione

L’ente a supporto degli allevatori con un bando aperto fino al 31 ottobre. L’assessore Antonini: "Puntiamo sulla montagna, è fondamentale"

Acqua per gli animali, la Regione mette un milione

Acqua per gli animali, la Regione mette un milione

di Lucia Gentili

Partecipato l’incontro pubblico di ieri a Visso, promosso da Comune e Regione sull’emergenza idrica. L’assessore regionale all’agricoltura Andrea Maria Antonini, il dirigente Lorenzo Bisogni e il responsabile della gestione risorsa acqua della Regione Gianni Fermanelli hanno presentato il bando di finanziamento sugli interventi di realizzazione eo ripristino di infrastrutture ecologiche per l’abbeveraggio degli animali al pascolo e destinate ad uso collettivo. Sono ammissibili gli investimenti che riguardano impianti e strutture per la captazione, la raccolta e la distribuzione delle acque destinate appunto agli animali al pascolo; nuovi abbeveratoi e fontanili in area montana, e microinvasi (laghetti e cisterne di accumulo di acque piovane eo di sorgente). La dotazione finanziaria assegnata al bando in totale è di un milione di euro. Per fare domanda c’è tempo fino al 31 ottobre; oltre ai privati possono partecipare anche le comunanze agrarie. "Se non dovesse bastare il milione a disposizione – ha aggiunto Antonini – per il numero delle domande presentate, potremmo pensare di mettere più soldi. Nel 2022 erano stati presentati dodici progetti (di cui due dal Maceratese), tutti finanziati. Puntiamo sulla montagna, da cui dipende anche la salute delle zone più a valle e di tutto il territorio". "L’incontro è stato organizzato anche per presentare le istanze degli allevatori montanti alla Regione", ha aggiunto Giuliano Pazzaglini, già segretario della commissione ambiente del Senato. Così è stata data parola a loro. Ha iniziato Laura Sabbatini, giovane allevatrice di Macereto di Visso, anche a nome di altri colleghi della zona. Dopo il sisma è cambiata la circolazione idrica sotterranea: le scosse hanno modificato i circuiti delle acque, causando dissesti idrogeologici, e in alcuni casi le sorgenti si sono prosciugate. Come quella di Cordagnolo. "Da sette anni c’è una grande carenza di acqua sull’altopiano di Macereto – ha spiegato Sabbatini, che insieme ad altri allevatori ha redatto un report dal 2016 ad oggi, da consegnare alla Regione –. Abbiamo difficoltà a rapportarci con le amministrazioni dei Comuni, manca una visione d’insieme. Da sette anni l’acqua viene trasportata con mezzi propri e con l’autobotte della Protezione civile (che finora dovrebbe aver speso 800mila euro). Noi versiamo per tasse pascolo e affitti 105mila euro. Da più di un anno un pozzo è fermo in modo ingiustificato. Bisogna trovare soluzioni, come bacini artificiali o raccolte in quota in unico bacino affinché ci sia acqua a disposizione per gli animali, per il santuario di Macereto e per gli escursionisti del Grande Anello dei Sibillini". "Le amministrazioni non sono rimaste con le mani in mano in questi anni", ha precisato il sindaco di Ussita Silvia Bernardini. Presente anche il primo cittadino di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi.