FRANCO VEROLI
Cronaca

“Acqua, rischio privatizzazione”

Macerata, stallo sulla scelta del gestore unico, i sindacati bacchettano Parcaroli e Ciarapica: “Immobilismo inaccettabile”

Daniele Principi, segretario provinciale della Cgil,  ha firmato  una dura nota sul tema  della nuova gestione dell’acqua, assieme  ai colleghi sindacalisti  di Cisl e Cgil (foto Pierpaolo Calavita)

Daniele Principi, segretario provinciale della Cgil, ha firmato una dura nota sul tema della nuova gestione dell’acqua, assieme ai colleghi sindacalisti di Cisl e Cgil (foto Pierpaolo Calavita)

Macerata, 13 ottobre 2023 – "L’immobilismo di un pezzo della classe politica maceratese rende sempre più concreto il rischio di privatizzazione del servizio idrico integrato dell’Aato 3 di Macerata, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe per il territorio e i cittadini". È quanto denunciano i sindacati compatti, con un duro atto d’accusa firmato da Daniele Principi (Cgil), Rocco Gravina (Cisl), Sergio Crucianelli (Uil), Marco Bracalente (Filctem Cgil), Giuliano Caracini (Femca Cisl) e Manuel Broglia (Uiltem Uil).

"Con il passare delle settimane – sottolineano le organizzazioni sindacali – si avvicina sempre di più la scadenza di fine anno prevista per l’individuazione del gestore unico, con il conseguente rischio di consegnare al mercato un bene pubblico come l’acqua, fondamentale per la vita di tutti. Quella attuale è una fase sicuramente complessa, ma è inaccettabile l’inerzia di alcuni soggetti che dovrebbero governarla".

Un rischio che produce effetti preoccupanti anche sulla situazione attuale.

"Le lavoratrici e i lavoratori dipendenti delle aziende che gestiscono il servizio – sottolineano i sindacati – sono preoccupati per le eventuali ricadute occupazionali e per l’incertezza riguardante il loro futuro. Una incertezza che sta già creando seri problemi alle stesse aziende, con difficoltà di accesso al credito e nella programmazione degli investimenti, mettendo a rischio l’attività ordinaria".

Proprio per questo Cgil, Cisl e Uil hanno inoltrato richieste di incontro ai sindaci dei Comuni capofila delle aziende attualmente operative.

"Alcuni sindaci dei principali Comuni dell’Aato ancora non hanno risposto, un silenzio che a noi sembra gravissimo – sostengono le varie sigle sindacali –, visto che stiamo parlando di una questione di importanza centrale per il territorio che amministrano". Da quando Cgil, Cisl e Uil hanno inviato la richiesta urgente per un incontro volto a sviluppare un confronto aperto e costruttivo, infatti, sono passati molti giorni. E diversi primi cittadini non hanno dato segni di vita.

"Nonostante i solleciti – proseguono i sindacati maceratesi –, ad oggi solo Recanati, Tolentino e Pieve Torina hanno espresso la loro disponibilità calendarizzando gli incontri. Particolarmente grave appare il mancato riscontro dei sindaci di Macerata e Civitanova (Sandro Parcaroli e Fabrizio Ciarapica, ndr), i due Comuni più grandi della provincia, e azionisti di maggioranza di due importanti società di gestione dell’acqua come l’Apm di Macerata e l’Atac di Civitanova".

Un atteggiamento che Cgil, Cisl e Uil stigmatizzano in modo netto, annunciando iniziative volte a sbloccare una situazione di colpevole stallo. "Come organizzazioni sindacali rappresentative dei cittadini Maceratesi e dei lavoratori interessati – affermano – proseguiremo nella mobilitazione, mettendo in campo tutte le azioni possibili per scongiurare il sempre più imminente rischio di privatizzazione del servizio e le conseguenze che questo comporterebbe per il territorio, per i lavoratori e per stimolare l’inaccettabile inerzia di alcuni soggetti che dovrebbero governare questa fase, certamente complessa, ma che rischia di concludersi con la consegna al mercato di un bene fondamentale per la vita di tutti. Faremo sentire la nostra voce in ogni sede – concludono i sindacalisti –, richiamando tutti gli attori in campo ad un approccio responsabile".