LUCIA GENTILI
Cronaca

Addio a don Salvatore, vicino ai più fragili

Il parroco si è spento a 59 anni all’ospedale Torrette. L’abbraccio della comunità e il ricordo del vescovo: "Generoso e disponibile"

Don Salvatore Sicignano, parroco di Belforte. Aveva 59 anni

Don Salvatore Sicignano, parroco di Belforte. Aveva 59 anni

L’abbraccio di un’intera comunità per don Salvatore Sicignano, parroco di Belforte dopo essere stato a lungo missionario a Panama. Una vita per Dio e per gli altri. Si è spento a 59 anni nella notte tra martedì e ieri intorno all’1.45 all’ospedale regionale Torrette di Ancona, dove era ricoverato da fine marzo a seguito di una malattia. Le sue condizioni erano peggiorate negli ultimi tempi e non è stato possibile iniziare terapie risolutive. Nato a Roma l’8 gennaio 1966 da una famiglia originaria di Fiuminata, e ordinato presbitero il 6 agosto 2011 nella diocesi di Colón Kuna-Yala, nella Repubblica di Panama, nel 2021 don Salvatore aveva fatto richiesta di tornare nell’arcidiocesi di Camerino-San Severino per svolgere il suo servizio come sacerdote fidei donum (per una missione, trasferendosi in un’altra diocesi per aiutare la pastorale locale per un determinato periodo). Si trovava a Belforte da circa tre anni.

Nel periodo della guerra in Ucraina aveva attivato subito la macchina dell’accoglienza trasformando i locali della parrocchia di San Pietro in una casa pronta ad accogliere i profughi in fuga, per lo più donne e bambini. Dal primo febbraio scorso era proprio stato incardinato in questa Arcidiocesi. "Si è sempre mostrato generoso e disponibile, capace di tessere relazioni fraterne con gli altri sacerdoti e con i tanti fedeli che ha incontrato – ha detto l’arcivescovo Francesco Massara –. Gli sono stati affidati diversi incarichi pastorali, tra cui le parrocchie di Belforte, Caldarola, con la frazione di Pievefavera, e Cessapalombo. A Belforte, oltre a seguire la parrocchia, si è amorevolmente preso cura dell’ex parroco ormai in pensione, Giuseppe Scuppa, occupandosi di lui con attenzione e spirito di fraterna condivisione. Don Salvatore era inoltre presidente dell’Orac srl, la società che gestisce la radio RC1 e il settimanale diocesano, e membro dell’Istituto diocesano sostentamento clero e del Consiglio presbiterale diocesano. Purtroppo la malattia non gli ha lasciato il tempo per continuare a esprimere tutte le sue potenzialità pastorali, fortemente influenzate dalla lunga esperienza missionaria a Panama e dalla disponibilità del suo cuore umile. La prematura scomparsa lascia un grande senso di perdita. Una perdita mitigata dalla speranza cristiana e dalla certezza che don Salvatore è già nell’abbraccio del Padre". Tantissimi i messaggi di affetto da parte di concittadini e fedeli verso un sacerdote dai modi particolari ma veri. Il cuore di don Salvatore era rivolto soprattutto ai giovani e agli anziani. "Ora che il Signore ti ha voluto con sé, guida da lassù le nostre comunità affinché continuino, nella ricerca della speranza e della condivisione, il percorso della vita. Grazie don Salvatore, riposa in pace", è stata la dedica dell’ex sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti, che gli è stato vicino fino all’ultimo facendo i turni all’ospedale.