Addio a Giovanni Cesarini: "Se ne va un pezzo di storia, era la nostra anima cittadina"

"Giovà" aveva 74 anni e si è sentito male: oggi alle 10 i funerali.

Addio a Giovanni Cesarini:  "Se ne va un pezzo di storia,  era la nostra anima cittadina"

Addio a Giovanni Cesarini: "Se ne va un pezzo di storia, era la nostra anima cittadina"

di Lucia Gentili

"Se ne va un pezzo di storia, un punto di riferimento per più generazioni, perché Giovanni sapeva stare con tutti. Con lui se ne va parte della memoria di Ussita. Un raggio di sole, che lascerà un grande vuoto". Così il sindaco Silvia Bernardini esprime il cordoglio a nome dell’amministrazione e di un’intera comunità per il 74enne Giovanni Cesarini, detto "Giovà", che giovedì si è spento all’ospedale di Macerata. Mercoledì si era sentito male ed era stato ricoverato in ospedale (prima a Camerino e poi nel capoluogo di provincia) ma purtroppo le sue condizioni sono precipitate. E la comunità non riesce ancora a crederci. Giovanni lascia il fratello Ennio e le sorelle Elisabetta, Bruna e Marcella. Questa mattina, alle 10, nella Casa Papa Francesco di Ussita ci sarà il funerale, poi sarà portato al cimitero di Casali, la "sua" frazione da sempre. "Giovanni era un po’ l’anima di Casali – ricorda il primo cittadino –. Era un ussitano doc, estremamente buono, che si faceva in quattro per il prossimo. Sempre allegro, burlone, pronto alla battuta, a dare una mano e artefice di scherzi continui e memorabili, nonostante i problemi della vita. È famoso l’aneddoto secondo il quale, subito dopo le scosse, quando i terremotati erano costretti a lasciare Ussita, lui si sarebbe nascosto pur di non lasciare il suo paese". Malgrado una parentesi verso la costa, causa sisma, Giovanni è stato sempre a Ussita, negli ultimi anni in una Sae. I compaesani lo ricordano al bar, a scambiare una parola e a strappare un sorriso in cui lo incontrava, o a cantare la Pasquella, come custode di antichi tradizioni senza tempo. Negli anni d’oro, aveva gestito il bar del Palaghiaccio, il Palazzetto del ghiaccio. Adesso invece lo si poteva trovare a fare l’"arbitro" di ping pong e a scherzare al Rifugio Casali. Una pioggia di messaggi è caduta per lui, da ussitani di ogni età. Segno che resterà nel cuore di tutti.