Si è spento a 76 anni il fotografo civitanovese Massimo Sbrascini (foto). Molto conosciuto in città come grande professionista della fotografia, è stato per tanti anni un valido collaboratore del "Resto del Carlino": con i suoi scatti ha immortalato tutte le vicende della città dagli anni Settanta fino al 2007, anno in cui era andato in pensione.
Già da qualche tempo, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute, Sbrascini era ospite di una casa di riposo a Porto Sant’Elpidio. La settimana scorsa era stato ricoverato all’ospedale di Fermo dove purtroppo l’altra sera, intorno alle 22.30, è morto.
Noto fotografo, apprezzato e ben voluto da tutti, aveva il suo studio nella piazzetta di San Gabriele, il quartiere dove viveva con la sua famiglia. Negli anni Settanta, aveva iniziato la sua lunga collaborazione con "Il Resto del Carlino". Discreto e professionale, sempre cordiale e disponibile, sapeva muoversi bene anche tra gli scenari, spesso drammatici, della cronaca nera. E anche allo stadio, dove puntualmente immortalava la Civitanovese, la sua era una presenza fissa non solo per motivi professionali. La società sportiva lo ha voluto salutare con un messaggio di condoglianze: "È scomparso un civitanovese vero, rossoblù di nascita e di passione. Massimo Sbrascini è stato il fotografo per antonomasia della Civitanovese. Professionale, sempre a sostegno dei colori rossoblù, tifoso silente, sempre presente. Da tempo era costretto a seguire l’amata Civitanovese da lontano".
Nel 1992 Sbrascini aveva perso la moglie Cesarina a causa di uno choc anafilattico e, da solo, aveva cresciuto i tre figli Stefano, Andrea e Fabio, che vive a Madrid e che in questi giorni è rientrato in Italia proprio per stare vicino al suo papà. Da ieri pomeriggio la salma si trova nella camera mortuaria Lanzi. Oggi alle 17, nella chiesa dei frati cappuccini di Civitanova Alta, sarà celebrato il funerale.
Chiara Marinelli