
"Tenacia, fiducia, attaccamento alla vita. Mia sorella è stata questo. E con questo continuiamo ad andare avanti, cercando di onorare...
"Tenacia, fiducia, attaccamento alla vita. Mia sorella è stata questo. E con questo continuiamo ad andare avanti, cercando di onorare ogni giorno il suo dono". Sono le parole di Marco Mangiaterra per la sorella. Un intero territorio piange Michela Mangiaterra (nella foto), 42 anni, mamma di due ragazzine di 12 e 15 anni, che si è spenta martedì all’Hospice di San Severino, dove era ricoverata dai primi di aprile. Originaria di Urbisaglia, viveva a Colmurano (si era trasferita dopo il matrimonio). Operatrice sociosanitaria, aveva lavorato nelle case di riposo di Sant’Angelo in Pontano e Urbisaglia. Aveva scoperto la malattia nel settembre 2014; quell’anno aveva effettuato un intervento, poi un secondo nel 2019 e infine l’ultimo, l’anno scorso. Le operazioni non avevano avuto l’effetto desiderato, ma Michela non aveva mai mollato. "Sì, andiamo", rispondeva con speranza a qualsiasi terapia proposta. Poi a inizio 2025, purtroppo, le sue condizioni sono peggiorate. Tantissimi i messaggi di affetto per lei e di vicinanza alla famiglia. Michela lascia il marito Luca, le due figlie Aurora e Gaia, luce dei suoi occhi, la mamma Liliana e il babbo Giuseppe, il fratello Marco e i nipoti. Il funerale si svolgerà oggi alle 16, nella casa parrocchiale di Urbisaglia, partendo dalla casa funeraria Croce Verde di Sforzacosta (apre alle 8). "Con Michela se ne va un esempio di forza, coraggio e amore per la vita – ha detto il sindaco Riccardo Natalini –. Ci lascia un ricordo prezioso. Ha affrontato la sua battaglia con uno spirito che ha saputo commuovere e ispirare chiunque l’abbia incontrata".