Addio al lavoro per costruirsi un’altra vita

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Pierfrancesco

Giannangeli

Un interessante articolo su "lavoce.info", a firma di Francesco Armillei, ripreso in forma di commento da Marco Bentivogli venerdì scorso su "la Repubblica", ci informa di un fenomeno che ha caratteri esponenziali: le dimissioni dal posto di lavoro, così, secche, senza che si sia trovata una nuova occupazione. Significa che un numero sempre crescente di persone lasciano senza rimpianti un posto che non dà (non ha mai dato o non dà più) soddisfazione, senza peraltro avere niente per le mani. Le cifre dicono che sono 484mila, l’85 per cento in più rispetto al 2020, senza contare quel che accade fuori da casa nostra, tipo gli ingenti esodi che riguardano nazioni come Stati Uniti e Cina. L’insoddisfazione, la mortificazione della professionalità, e nello stesso tempo la voglia di riprendere in mano la propria vita, che si percepisce come storta, è talmente grande che non ci si pensa poi più di tanto a compiere azioni radicali per raddrizzarla. Sulle conseguenze, semmai, si rifletterà dopo. Intanto, è più importante il senso di liberazione da capi, capetti, presunti tali, e simili. Negli stessi giorni, un articolo sul quotidiano francese "Le Monde" ci ha raccontato come funziona la nostalgia per il mondo culturale e dello spettacolo del passato, citando i ritorni di interesse per Abba, Beatles, Diana Ross, la voglia di palcoscenico di alcuni, i Rolling Stones annunciati in Francia l’anno prossimo. Ora, ci si potrebbe chiedere cosa c’entri la voglia senza rete di cambiare lavoro con i ritorni di fiamma per i miti del recente passato. A ben guardare, in qualche modo sono fenomeni globali collegati e il denominatore che li unisce è il mondo rovesciato dalla pandemia. Guardare indietro per vedere più chiaramente avanti, o guardare al futuro sulla scorta di ciò che ha segnato felicemente la nostra vita nel passato, è un effetto di ciò che stiamo attraversando. Durante il lockdown ci siamo chiesti come sarebbe stato il mondo post virus: eccone i primi effetti.