Addio alla maestra Cantalamessa

Stroncata a 93 anni da una crisi respiratoria, aveva vinto il Covid-19. La figlia: "Generosa e dedita al lavoro"

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di Giorgio Giannaccini

Se n’è andata con la sua simpatia e quei modi sempre gentili che l’avevano contraddistinta, dopo aver lottato negli ultimi tempi e vinto contro il Covid-19, ma sul più bello una crisi respiratoria le è stata fatale. Porto Recanati piange Giuseppina Polesello, vedova Cantalamessa, storica maestra elementare. Aveva 93 anni ed è deceduta martedì pomeriggio alla clinica Villa Anna a San Benedetto. L’anziana da un paio di anni si trovava in una struttura sanitaria per anziani nell’Anconetano, ma verso aprile aveva contratto il Coronavirus. Così era stata trasferita all’istituto Santo Stefano in Valdaso a Campofilone per proseguire le cure, finché una violenta crisi respiratoria l’aveva colpita ed era stata portata in gravi condizioni all’ospedale Covid a San Benedetto. Lì la situazione era migliorata e la 93enne si era negativizzata dal virus, quindi era stata trasferita negli ultimi 20 giorni nella clinica di Villa Anna. Martedì mattina, però, le condizioni della donna sono improvvisamente peggiorate, fino ad arrivare alla morte. Lei, originaria di Pordenone, si era trasferita a Porto Recanati a fine degli anni ‘50 per seguire il marito Giacomo Cantalamessa, ufficiale dell’esercito italiano, che era stato trasferito nelle Marche. Tuttavia lei ci aveva messo poco a entrare nel cuore della comunità portorecanatese. In quegli anni aveva cominciato a lavorare come maestra nella scuola elementare su corso Matteotti, dove aveva insegnato fino al 1988, crescendo e accudendo svariate generazioni di giovani. Amava preparare dolci e marmellate, che spesso regalava ai tanti amici. "Mia madre – ricorda commossa la figlia Marina – è stata una persona che subito si fece notare in città, suonava il pianoforte e aveva la patente. Ma anche per la sua calata e la tigna da friulana, la generosità e la dedizione al lavoro. Era solare e gentile con tutti, sempre pronta ad aiutare il prossimo. Per me è stata una grande maestra di vita". Al coro dei commiati pure il vicesindaco Rosalba Ubaldi: "Una figura nobile, gentile e donna di tempi andati. Ha insegnato a intere generazioni con professionalità, capacità e fermezza, educando bambini che sono diventati uomini. Le debbo molto, ha insegnato anche a mio figlio molte cose come l’amore per il sapere, ma pure il saper rispettare la scuola, le istituzioni, le regole". La donna lascia così i figli Guido e Marina e i nipoti Michele, Dario, Piero, Marta e Bianca. "Non fiori ma opere di bene" sono state le sue ultime disposizioni.