"Addolorati, ma estranei ai fatti"

"Sara Andreozzi e la società Andreozzi srl sono molto dispiaciute per l’infortunio mortale, ed esprimono tutta la loro vicinanza alla famiglia dell’operaio 23enne Leonardo Barone, ma ritengono di essere del tutto estranee alle imputazioni formulate dalla procura, per cui pende il procedimento penale in tribunale a Urbino". Attraverso l’avvocato Luca Pascucci, danno la loro versione dei fatti l’imprenditrice e la società in merito ai fatti del 7 luglio 2020, quando ebbe un tragico infortunio il recanatese Leonardo Barone: colpito da una capriata in ferro, morì quattro mesi dopo. "La società Andreozzi srl – spiega il legale – era solo la committente dell’opera, in quanto aveva incaricato una ditta esterna dello smontaggio della tensostruttura. Dunque la Andreozzi non ha mai svolto attività lavorative nel cantiere. Inoltre non può sussistere alcuna violazione della normativa specifica a carico della legale rappresentante Sara Andreozzi, accusata dalla procura per la mancata nomina del coordinatore per l’esecuzione dei lavori; la società, nei lavori da eseguire, non aveva alcun obbligo per la nomina del coordinatore per l’esecuzione dei lavori, in quanto aveva dato l’incarico di smontare la tensostruttura a una ditta esterna, la Linea Service. Operando una sola ditta nel cantiere (da considerare unica impresa esecutrice), non vi era alcun obbligo giuridico per la nomina del coordinatore per l’esecuzione dei lavori. Andreozzi, confidando nell’operato della magistratura e nelle attività processuali che inizieranno dal 21 settembre, ritiene che non le possa essere contestata alcuna negligenza, imprudenza eo imperizia per quanto successo, né ascritta alcuna responsabilità penale".