
Ivan Antognozzi
Sarà inaugurata venerdì alle 17, al Loggiato dei Lumi, la mostra "Adolfo De Carolis a San Ginesio: itinerario nella cultura italiana del primo Novecento" sulle opere del maestro di Montefiore dell’Aso (1874 -1928). L’esposizione ha anche un merito celebrativo: cento anni fa De Carolis compiva la realizzazione dell’impianto ad affresco della Cappella dei Caduti della Collegiata di Santa Maria Assunta. Una delle opere più felici del maestro che lega la sua storia all’amicizia dell’artista con l’arciprete della Collegiata, cioè monsignor Pacifico Ciabocco, per tutti "don Pacì".
Il parroco infatti designò il grande artista De Carolis, all’apice della sua carriera, nell’opera di rinnovamento della Cappella del Popolo per trasformarla nel luogo consacrato alla memoria di quei giovani a cui è stata negata la vita negli eventi bellici, con al seguito il consenso dei familiari dei caduti e di molti cittadini. "L’allestimento che San Ginesio proporrà si presta per presentare in maniera "spettacolare" le ragioni devozionali, le vicende storiche e i fondamenti culturali di quella committenza facen¬do rivivere anche il racconto del dono che l’artista fece alla nostra comunità: la xilografia del Dantes Adriacus, così chiamata da D’Annunzio e offerta a San Ginesio un secolo fa", spiegano i promotori.
La mostra intende anche valorizzare il Loggiato dei Lumi, quale vero e proprio spazio espositivo di San Ginesio riaperto nel 2021 a seguito di una ristrutturazione e riqualificazione post-sisma. "Si fa presidio culturale", afferma il sindaco Giuliano Ciabocco. "La mostra è il primo esito palese dell’attività della rete museale de Le citta visibili – dichiara il direttore di rete e curatore Ivan Antognozzi –. È stato coinvolto l’Ipsia di San Ginesio, che ha costruito l’allestimento; l’apporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, della Fondazione Marche Cultura, del Comune di Montefiore dell’Aso, della Curia e della Soprintendenza è stato fondamentale", spiega.
"Se in ogni artista, c’è un passaggio, c’è un luogo che diventa speciale, San Ginesio lo è stato sicuramente per De Carolis", ha aggiunto il co-curatore Oronzo Mauro. Donella De Carolis – nipote dell’artista, ovvero la figlia di Carlo De Carolis, figlio di Adolfo – ha inviato un messaggio di apprezzamento per quanto voluto e messo in piedi dall’amministrazione comunale: "Nella nostra famiglia, un po’ dispersa nel mondo, San Ginesio resta sempre, grazie all’opera del nonno Adolfo, una cittadina per noi nota e suggestiva". L’esposizione sarà aperta fino al 28 settembre. Per informazioni è possibile contattare il numero di telefono 0733.656022 o scrivere all’indirizzo di posta elettronica info@sanginesioturismo.it.