"Allagamenti a ogni acquazzone Dal 2011 non è cambiato niente"

L’esasperazione di una cinquantina di residenti di Sant’Egidio: diffida al Comune di Montecassiano

Migration

di Paola Pagnanelli

"Dal 2011, quella dei giorni scorsi è la terza volta che ci allaghiamo. E per allagamento parlo di oltre un metro e mezzo d’acqua, perché quando ne abbiamo 10 centimetri non ci facciamo più caso". Alberta Giustozzi è una delle circa 50 persone che abitano in via Mei Gentilucci, dietro Sant’Egidio di Montecassiano. I residenti hanno dovuto attrezzarsi con pompe e paratie in legno, "ma ogni volta che piove, parte un tam tam di messaggi angosciati tra noi, nel timore di trovarci di nuovo a spalare fango nei garage". Ecco perché, esasperati, attraverso l’avvocato Fabrizio Giustozzi i residenti alla fine di luglio avevano fatto una diffida urgente al Comune, alla prefettura, al ministero dell’interno e ai proprietari delle aree vicine, sollecitando interventi di protezione delle loro case. "Una foto del 1982 – racconta Giustozzi – mostra quel terreno completamente allagato. È tra la collina di Montecassiano e la statale, che è rialzata: in pratica una conca in cui va a finire tutta l’acqua. Quando ho comprato casa qui, ho creduto che chi aveva dato l’ok alla lottizzazione avesse valutato questo aspetto. Ma evidentemente non è andata così. Abbiamo segnalato alla giunta precedente e a quella attuale la nostra situazione, ma oggi siamo nelle stesse condizioni del 2011. Non è stato fatto nulla". Basta che ci sia una pioggia un po’ più intensa, e i garage seminterrati delle palazzine si riempiono di acqua e fango. "Abbiamo proposto un muro di contenimento, un canale di scolo, ci rispondono sempre che non si può fare nulla. Giovedì scorso, dopo che erano dovuti intervenire per l’ennesima volta i pompieri e avevamo dovuto ripulire i garage, non ci hanno neanche mandato i cassonetti per buttare le nostre cose". I residenti hanno cercato di fare quanto potevano. Hanno le pompe per tirare via l’acqua, "che però finisce nel piazzale e dunque ridiscende nei garage. Abbiamo provato con le paratie in legno, ma l’acqua entra anche dal pozzetto interno quando le fogne sono sovraccariche. Non c’è riparo. Il sindaco poi ci aveva promesso che avrebbe imposto ai contadini della collina sopra di noi di realizzare i canali di scolo, ma io non ho mai visto quell’ordinanza che per altro era anche superflua, visto che i canali sono obbligatori". Nei mesi scorsi si era parlato di canaline che avrebbero intercettato l’acqua della collina. Anche di quello, però, non si è saputo più nulla. "Non riusciamo neppure a far chiudere uno pseudo passaggio che interrompe il cordolo del marciapiedi, da cui defluisce tutta l’acqua. E noi continuiamo a trovarci con i garage allagati, senza la possibilità di lasciarci nulla e con il timore che l’edificio sia danneggiato da quell’acqua. Tra noi qui, ogni volta che piove è il panico".