PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Allarme sisma, scatta la maxi esercitazione

Cento militari hanno simulato un rapido intervento di protezione civile. In azione il piano di gestione del comando dei carabinieri delle Marche.

Allarme sisma, scatta la maxi esercitazione
Allarme sisma, scatta la maxi esercitazione

Maxi esercitazione dei carabinieri nei Comuni del cratere: cento militari hanno simulato un rapido intervento di protezione civile, nel caso di un allarme terremoto. Per testare il piano di gestione delle emergenze del comando carabinieri Marche, addestrare il personale alla sua attuazione, verificare l’efficienza dei mezzi e delle telecomunicazioni nonché il grado di preparazione per l’allestimento dell’area logistica, dalle prime luci del giorno e fino alla fine della giornata di ieri i militari hanno messo in atto un’esercitazione tra i Comuni di Visso, Ussita, Pieve Torina, Valfornace e Muccia. Alla presenza del comandante della Legione Marche, il generale Salvatore Cagnazzo, e del prefetto di Macerata Flavio Ferdani, i carabinieri hanno simulato un intervento di soccorso in caso di terremoto. Le fasi sono state quanto più verosimili. Si è partiti dall’attivazione data dalla stazione locale dell’Arma di una scossa sismica, è stato poi attivato e seguito il protocollo specifico di intervento predisposto per questi casi. Sono stati dunque attivati prima la Compagnia di Camerino e il comando provinciale di Macerata, e subito dopo il comando regionale di Ancona.

Sotto la guida del comandante provinciale, il colonnello Nicola Candido, sono confluite a Visso numerose pattuglie provenienti anche dai comandi provinciali limitrofi che, dopo una rapida riunione operativa, sono state poi collocate nei punti nevralgici dell’area colpita, con compiti di viabilità e servizi antisciacallaggio, oltre che di soccorso alla popolazione. Inoltre, con il nucleo di supporto logistico del comando Legione carabinieri di Ancona, in tempi super rapidi sono stati allestiti una infermeria, un punto di supporto alle telecomunicazioni e una cucina da campo, quest’ultima in particolare grazie al quinto reggimento mobile carabinieri Emilia Romagna, appositamente intervenuti da Bologna. Oltre cento militari sono stati impegnati in questa complessa attività, che ha visto operare in sinergia l’Arma della componente territoriale, i carabinieri forestali e i reparti speciali del Noe, del Nas e del Nucleo tutela patrimonio culturale. Importante anche il supporto dell’Associazione nazionale carabinieri, presente con le sezioni di Jesi, Filottrano, Offida, Recanati e Spinetoli.