Alpinista precipitato sul Gran Paradiso, recuperato il corpo di Daniele Catorci

Il 27enne è caduto per trenta metri: operazioni di recupero complicate. Compagno di cordata sotto choc

Alpinista precipitato sul Gran Paradiso, il recupero del corpo di Daniele Catorci

Alpinista precipitato sul Gran Paradiso, il recupero del corpo di Daniele Catorci

Camerino (Macerata), 29 giugno 2020 - È stato recuperato intorno alle 16.40 il corpo senza vita di Daniele Catorci, 27 anni, di Camerino, precipitato sabato all'alba in un crepaccio profondo oltre 30 metri sulla parete nord del Gran Paradiso, in Valle d'Aosta.

Daniele Catorci, 27 anni di Camerino
Daniele Catorci, 27 anni di Camerino

L'intervento di recupero è stato effettuato dai tecnici del Sav (Soccorso alpino valdostano) con il Sagf (Soccorso alpino Guardia di Finanza). Ci sono voluti tre giorni di ricerche per tirare fuori il corpo, che si trovava in fondo allo stretto crepaccio, coperto da uno spesso strato di ghiaccio e neve, materiale che costituiva il ponte di neve che ha ceduto al peso degli alpinisti. Il corpo è stato portato a Cormayeur per le procedure di identificazione.

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Catorci, sabato all'alba, si era fermato con il compagno di cordata (di 28 anni, anche lui maceratese) per una piccola sosta per prepararsi ad affrontare la parte più impervia del percorso. Non sapevano di essersi fermati sopra un ponte di neve, che ha ceduto proprio in quel momento, All'improvviso si è aperto un buco sotto di loro, in cui è precipitato Catorci, per oltre 30 metri. Il compagno si è bruciato le mani, con la corda che li legava l'uno all'altro, nel tentativo di trattenere l'amico.

Sabato, in tarda mattinata, era arrivato lo stop alle ricerche, troppo rischiose considerate le alte temperature con conseguente rischio crolli nella neve. Le operazioni di recupero erano riprese alle 5.30 di domenica ed erano andate avanti per tutta la giornata, fino alle 16.30. I soccorritori, domenica, hanno utilizzato la tecnica del pallone, una sorta di airbag, che permette la caduta di neve e ghiaccio a lato della zona di lavoro, consentendo una parziale messa in sicurezza dell'area di intervento. Operazioni difficilissime, e Paolo Comune, direttore del Sav, ha deto che si sarebbe andati avanti comunque, fino in fondo, "per la famiglia di Daniele".

Oggi, finalmente, la notizia del recupero del corpo. Sull'incidente mortale, come da prassi, è stato aperto un fascicolo.

Catorci viveva da circa un anno a Trento, dove stava svolgendo un dottorato di ricerca. Ieri, sono stati diversi gli amici che hanno affidato ai social i loro pensieri e ricordi per la scomparsa di Daniele. "Ciao amico mio – scrive uno di loro sulla pagina Facebook del 27enne –. Voglio ricordarti così, allegando una bella foto di Daniele in una delle sue avventure –. Felice e sorridente in cima alle montagne che tanto amavi. Magari un giorno ci incontreremo nuovamente. Mi mancherai. Vola in alto". "Ovunque tu sia, riposa in pace", scrive un altro ragazzo. L’amore per la montagna e l’arrampicata era uno dei tratti che lo contraddistingueva: un amore appassionato che purtroppo, per una tragica fatalità, gli è costato la vita. Adesso Daniele giace in fondo a quel crepaccio, sul Gran Paradiso, e i soccorritori del Sav e del Sagf sono fiduciosi che quella di oggi possa essere la giornata buona per riuscire a recuperare il corpo e riconsegnarlo finalmente ai suoi genitori disperati.