Alzheimer Cafè allevia i disagi delle famiglie

L’assessore Nicolini: "Attività nei locali del circolo Acli di Castelnuovo". Piccola risposta in attesa che l’Asur si decida a riavviare il centro diurno

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Ormai se ne sono completamente perse le tracce del Centro diurno Alzheimer di Recanati che alle prime avvisaglie del Covid, nel marzo del 2020, ha chiuso le sue porte e, a quanto pare, buttato via pure le chiavi. Nato nel 2001, il centro era una delle prime esperienze attivate nelle Marche, in grado di dare risposte efficaci al fabbisogno sanitario e sociale dei pazienti affetti da Alzheimer e contribuiva a recare un prezioso sollievo alle famiglie. Il servizio, gestito in collaborazione fra l’Amministrazione comunale, che provvedeva al personale educativo-assistenziale, la Fondazione Ircer, che aveva messo a disposizione i locali di via XX settembre, e l’Asur per le attività sanitarie, era rivolto a pazienti residenti nei diversi Comuni del distretto nord dell’Area Vasta 3, e cioè Recanati, Porto Recanati, Potenza Picena, Montefano e Montelupone. L’Amministrazione comunale ha le mani legate per la ripresa del servizio, in quanto si tratta di attività sanitaria di competenza dell’Asur regionale. Per cercare di dare un ristoro alla situazione di disagio, in cui si trovano le famiglie che hanno al loro interno un malato, l’Amministrazione comunale sta sostenendo da tempo l’iniziativa dell’"Alzheimer Cafè", attivata dal circolo Acli Castelnuovo. "Questa esperienza, partita dopo i duri mesi del lock down, ha inteso dare una seppur piccola risposta alle famiglie che avevano subito un peso inenarrabile, non potendo uscire con il loro cari incapaci di comprendere la situazione, di tenere la mascherina, di non avvicinarsi o toccare le persone che incontravano per strada" ha spiegato Paola Nicolini, assessora alle Politiche sociali". Da martedì prossimo e sino a luglio, quindi, è stata programmata l’attività nei locali del Circolo ogni lunedì, martedì e giovedì, dalle ore 17 alle 19 con un’accoglienza di massimo 6 malati (e rispettivi familiari) a ogni appuntamento, dove sarà presente un’equipe multidisciplinare formata da uno psicologo esperto in neuropsicologia, da uno psicologo che segue i familiari, da assistentieducatori e terapisti per le attività con i pazienti e dai volontari. "L’Alzheimer Cafè è l’esperienza psico–sociale, altamente specializzata, per ridurre l’isolamento e potenziare i contatti sociali delle persone con diagnosi di demenza" spiega il sindaco Antonio Bravi.

Antonio Tubaldi