Amianto nell’ex fornace, Cesarini condannato

Venti giorni con la condizionale al legale rappresentante della Smorlesi, dovrà pagare 30mila euro al Comune. Soddisfatto il sindaco Catena

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di Paola Pagnanelli

Per la mancata bonifica dell’amianto danneggiato alla ex fornace Smorlesi, è stato condannato il legale rappresentante e liquidatore della società Alfredo Cesarini: il giudice Vittoria Lupi gli ha inflitto la pena di 20 giorni di arresto, con la sospensione condizionale, ordinando però di risarcire con 32.500 euro il Comune di Montecassiano. La vicenda parte dalle nevicate del febbraio 2012, che causarono dei crolli nel sito dismesso di Valle Cascia di Montecassiano. Comune e Area vasta avviarono la procedura per far mettere in sicurezza le strutture in amianto danneggiate. Partì una serie di scambi tra enti e proprietà, in merito a quali capannoni fossero da bonificare, ma a ottobre del 2015 l’Area vasta rilevò che su tre capannoni c’erano ancora interventi da fare con urgenza. Dopo rinvii, lettere e solleciti, a maggio 2017 la Smorlesi annunciò che avrebbe avviato i lavori, che però non partirono. Il sindaco Leonardo Catena chiese un sopralluogo all’Area vasta, e il 4 agosto firmò un’ordinanza per intimare alla società di procedere entro 60 giorni. A dicembre, dopo un ulteriore sopralluogo, mentre il Comune metteva a sue spese in sicurezza l’area, partì la denuncia alla società, per mancata osservanza dei provvedimenti dell’autorità. Per questo reato Cesarini, difeso dall’avvocato Giancarlo Nascimbeni, aveva chiesto di chiudere tutto con un’oblazione, pagando 103 euro. Ma l’avvocato Leonardo Filippucci, parte civile per il Comune, si era opposto spiegando che il Comune aveva dovuto sostenere delle spese per bonificare l’amianto, e non era mai stato risarcito. Così il giudice Vittoria Lupi aveva respinto la richiesta di oblazione e dato il via al processo, che si è concluso ieri. Come chiesto dalla procura, il giudice Lupi ha condannato Cesarini a 20 giorni di arresto con la condizionale. Il legale rappresentante della Smorlesi dovrà anche rifondere al Comune quanto speso per i lavori: 32.500 euro. "La sentenza conferma che abbiamo operato correttamente e seguito con attenzione la vicenda dell’ex fornace – commenta il sindaco Leonardo Catena –: si è arrivati alla condanna perché l’ordinanza, a cui la Smorlesi non aveva adempiuto, era corretta. Bene che ci sia anche il risarcimento per i lavori pagati dal Comune. Ora andiamo avanti. A breve ci sarà l’ufficializzazione della nuova proprietà del sito, con la quale abbiamo avuto uno scambio informale e l’impegno a farsi carico delle esigenze di controllo e, se necessario, di bonifica. Dagli ultimi controlli, fatti da società accreditate, la situazione è nei parametri di legge, non ci sono pericoli. Ma questo non significa che non si debba procedere più rapidamente possibile su quello che domani potrebbe diventare un pericolo".