"Dimissioni di Sara Bianchi? Non mi sembra che le sue eventuali ingerenze siano il problema centrale di questa questione". È il consigliere di minoranza Tarcisio Antognozzi, di San Severino, che commenta la bufera che si è scatenata sull’assessore all’urbanistica e lavori pubblici Sara Bianchi. O, per meglio dire, ex: il sindaco Rosa Piermattei ha già tolto queste deleghe a Bianchi, tenendo per sé i lavori pubblici e conferendo la delega all’urbanistica all’assessore Jacopo Orlandani. La ragione sarebbe da attribuire al fatto che Bianchi ha firmato alcune pratiche come architetto, contravvenendo a quanto indicato dal Testo Unico per gli Enti Locali. I consiglieri di minoranza Francesco Borioni e Alessandra Aronne chiedono le dimissioni di Bianchi, ma Antognozzi crede che il problema sia un altro: "Quello che ci preoccupa, al di là delle motivazioni del rimpasto o delle ingerenze che possa aver fatto l’assessore, è che il potere è sempre più concentrato su pochi. Che il sindaco abbia anche delega ai lavori pubblici significa avere un podestà. E in più abbiamo un responsabile dell’ufficio tecnico che è lo stesso dell’ufficio ricostruzione e che, peraltro, è anche direttore dei lavori del cantiere più grande di ricostruzione che è Itts Divini. Ci preoccupa anche l’atteggiamento sprezzante del sindaco – prosegue – che non dà spiegazioni ai cittadini". Sulle possibili dimissioni di Bianchi Antognozzi prosegue: "Se saranno accertate le violazioni, sarebbe inopportuno che rimanesse, ma non vorremmo che Bianchi diventasse il capo espiatorio per spostare l’attenzione dal vero problema che è l’accentramento di potere. Il problema è politico e amministrativo, con una amministrazione che paga i media per parlare bene del proprio operato e che ora accentra tutti gli uffici. Infine – conclude – ci sembrano molto evidenti le responsabilità del segretario comunale e dei funzionari responsabili che hanno avallato gli atti illegittimi di cui presumibilmente è protagonista l’assessore Bianchi. Alla luce della normativa vigente ci sembra molto più grave la loro posizione rispetto a quella dell’assessore".
Gaia Gennaretti