Anche Palazzo Ricci tira la cinghia "Visite soltanto su prenotazione"

Bollette della luce passate da 700 a duemila euro, la Fondazione Carima costretta a centellinare le aperture "Gruppi e scolaresche possono contattarci, ci organizzeremo per evitare chiusure durante le feste"

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di Chiara Gabrielli

Costi alle stelle, Palazzo Ricci chiude: sarà aperto al pubblico solo su prenotazione in giornate prestabilite. Anche i poli museali come questo, che si trova nel cuore del centro storico, si vedono costretti a fare i conti con il caro energia e le difficoltà dettate da un momento durissimo, sul piano economico e sociale. "Gruppi e scolaresche possono certamente visitare il museo, basta fare una telefonata – chiarisce Rosaria Del Balzo Ruiti, presidente della Fondazione Carima che è proprietaria di Palazzo Ricci –, sul sito web ci sono tutte le indicazioni per prenotare un tour nella struttura. Ricordiamo che il museo non costa nulla, non si vendono biglietti, la visita è completamente gratuita. È doveroso però risparmiare, soprattutto in un momento come questo in cui si chiedono sacrifici alla popolazione. Non avrebbe senso tenere aperto quando non c’è giro turistico, come appunto in questi due mesi di ottobre e novembre. Abbiamo deciso così. Ricordiamo anche che quest’estate il museo di Palazzo Ricci è stato sempre aperto e sempre a titolo gratuito, offrendo, oltre all’esposizione ordinaria, anche una serie di mostre".

La situazione economica: se prima per Palazzo Ricci si spendevano 700 o 800 euro ogni mese per l’elettricità, a giugno, luglio e agosto le bollette della luce hanno superato i 2.000 euro. Si faranno i salti mortali quindi per tenere aperto il museo a dicembre, uno sforzo enorme che la Fondazione vuole mettere in atto per dare un servizio sia ai cittadini sia ai turisti in un periodo bello e festoso come quello natalizio. "Ci organizzeremo per rendere fruibile Palazzo Ricci durante le festività", sottolinea Del Balzo Ruiti.

La stima dei costi: dal primo weekend di dicembre (3 e 4) e fino a domenica 8 gennaio, secondo quella che è al momento solo una bozza di programma, il Palazzo sarà aperto sabato e domenica e nei festivi, per un totale di circa 60 ore, e si spenderanno intorno ai 5.500 euro tra luce e riscaldamento, vigilanza armata, guide e pulizie. Se invece il museo si tenesse attivo, ad esempio, tutti i pomeriggi dal martedì alla domenica (invece che solo nei fine settimana e nei festivi), la stima delle spese mensili supererebbe i 12mila euro. Tante le segnalazioni arrivate questa estate dai turisti che si sono riversati nel centro storico, e che chiedevano come mai la torre civica e Palazzo Ricci fossero spesso chiusi in determinati orari.

I costi da sostenere per una struttura come quella, comunque, sono enormi: non solo elettricità e gas, infatti, ma da mettere nel conto ci sono le spese per le guardie, il presidio delle guide (tramite la Meridiana), le pulizie da effettuare un paio di volte alla settimana. Al di là delle festività natalizie, tenere aperta la struttura tutti i giorni nel periodo invernale sarebbe improponibile: si dovrebbe scegliere tra aprire sempre ma senza riscaldamento o aprire solo qualche giorno, su richiesta, tenendo acceso il riscaldamento a piano terra (funziona solo qui, al piano terra, dove ci sono le guide e le guardie, mentre non c’è riscaldamento nelle sale ai piani superiori in cui sono esposte le opere).

Ogni volta che quel portone di via Ricci viene aperto, dunque, si affrontano enormi costi: ma spendere tanti soldi per il museo significa in qualche modo sottrarre risorse al resto delle azioni che normalmente sono messe in atto dalla Fondazione Carima a beneficio del territorio: dai macchinari per l’Asur all’aiuto dei Comuni (in particolare dell’alto maceratese dopo il sisma), delle associazioni di volontariato, delle scuole, e molto altro. Per quanto riguarda poi Palazzo Galeotti e Palazzo Romani Adami, il primo è in gestione all’Accademia delle belle arti a titolo gratuito (per cui è l’Accademia che paga le bollette), il secondo in comodato all’Università, che provvede quindi anche alle sue spese.