Macerata, anoressia, i dati choc dopo la denuncia della blogger. Malati anche a 10 anni

La 19enne incitava online a non mangiare. "Una ragazza è arrivata a 22 chili"

DRAMMA Una foto  di scena del film tv sull’anoressia ‘Briciole’

DRAMMA Una foto di scena del film tv sull’anoressia ‘Briciole’

Macerata, 28 novembre 2017 - Secondo la più recente stima della Regione, ogni anno nelle Marche si registrano 60 nuovi casi di anoressia e 80 di bulimia riguardanti donne di età superiore ai 18 anni. Sono circa 500, invece, i pazienti presi in carico, il 14% dei quali minorenni. È la drammatica realtà che emerge all’indomani della denuncia della blogger 19enne di Porto Recanati che, aiutata da un’amica, incitava all’anoressia. A scoprirla è stata la polizia di Ivrea, dopo la segnalazione della madre di una 15enne.

«In realtà i numeri sono più alti, ma è difficile intercettare i casi, poiché i disturbi del comportamento alimentare dipendono da più fattori», spiega Stefano Nassini, psichiatra, direttore dell’Unità operativa complessa di Psichiatria dell’Ospedale di Civitanova e membro del Dipartimento di salute mentale Area vasta 3. «A dimostrazione che il «fenomeno» è molto più diffuso si può portare il fatto che il Centro che opera a Fermo da circa due anni è andato rapidamente in sovraccarico». Un Centro era già stato previsto anche per l’Area vasta 3 di Macerata, da realizzare a Tolentino, ma gli eventi sismici hanno stravolto i piani. Tra il 2015 e il 2016, infatti, la Regione si è data l’obiettivo di creare progressivamente una rete integrata di servizi per la prevenzione e cura dei disturbi del comportamento alimentare (Dca).

«L’anoressia può assumere carattere di estrema gravità – sottolinea – Nassini. Una volta mi sono trovato davanti una donna 23enne il cui peso era di 22 chili. Il messaggio del blog finito all’attenzione dell’opinione pubblica è due volte pericoloso: la prima, perché indica delle condotte alimentari rischiose da assumere; la seconda è che i soggetti più fragili tendono a considerare l’informazione via Internet come vera a prescindere. Bene hanno fatto, dunque, a cercare di chiuderlo». Ciò che più preoccupa, però, è il fatto che negli ultimi anni l’età di esordio si sia molto abbassata: se mediamente l’età si attesta sui 15 anni, sempre più frequenti sono i casi di soggetti di 12 o anche 10 anni, senza escludere l’età pediatrica (l’1% dei malati sono bambini).

«L’esordio è subdolo – prosegue Nassini –. L’anoressia, infatti, può essere associata a problemi affettivi e/o depressivi, all’uso di sostanze e scatenata da «modelli culturali» che indicano nella magrezza un fatto salutare. Così c’è chi si vede più grasso di quello che in realtà è. Si tratta di ragazze che hanno fame ma non vogliono mangiare, non a caso il motto del blog era non è importante essere in salute, ma essere magri. L’importante è accettarsi per quello che si è e stare bene con il proprio corpo, assumendo se necessario uno stile di vita sano per contrastare un eventuale sovrappeso».

Insomma, non si può abbassare la guardia, perché siamo in presenza di vere e proprie malattie, il cui trattamento, in quanto dovute a più fattori, è diversificato ed effettuato in squadra: c’è lo psichiatra, lo psicologo, l’endocrinologo. Nei casi più seri si ricorre al ricovero: poco meno di 200, circa il 70% in strutture della Regione e il rimanente 30% in strutture fuori regione. La metà dei ricoveri nelle Marche riguarda minorenni. «E’ una realtà di cui ci si dovrebbe occupare più spesso – conclude Nassini – Nei casi più acuti il tasso di mortalità è piuttosto elevato».