Anziani al caldo alla casa di riposo Gigli

Il 40 per cento degli ospiti senza condizionatori. Il Comune punta ad ampliare i posti.

Anziani al caldo alla casa  di riposo Gigli

Il sindaco Emanuele Pepa

Circa il 40 per cento degli anziani ospiti della casa di riposo "Ester Gigli" di Recanati non ha in camera l’area condizionata e per combattere il caldo si è ricorsi al classico ventilatore. Tempo fa la fondazione Merloni si fece parte attiva nel donare alcuni impianti di climatizzazione alla struttura che, però, non furono sufficienti a coprire l’intero fabbisogno e la Fondazione Ircer, che gestisce la casa di riposo, non è riuscita a reperire i fondi necessari per garantire a tutti gli anziani un minimo di confort nelle giornate di maggiore calura. Si spera, ora, che il nuovo cda, nominato di recente dal sindaco Emanuele Pepa e che si insedierà nei primi giorni di settembre, troverà una soluzione anche a questo problema.

"Ritengo – ha detto Pepa – che quella degli Ircer sia una buona squadra con dei componenti che sono tutti entusiasti e carichi per poter conseguire gli obiettivi che ci siamo già dati. Il primo e il più atteso dalla città è quello di ampliare i posti alla casa di riposo, il secondo è chiaramente quello di garantire agli ospiti (oggi circa circa 70, ndr) un servizio quanto più efficiente possibile e permettere alle famiglie di poter confrontarsi col Cda". Per la prima volta, dopo tanti anni, nel consiglio siede anche un consigliere di opposizione nella persona dell’ingegnere Graziano Bravi.

Un segnale di maggiore apertura con l’esterno sarà quello di spalancare finalmente le porte della casa di riposo, finora troppo blindata come se fossimo ancora al tempo del Covid. Altro impegno sarà quello di risolvere il caso dell’immobile delle ex Clarisse di Castelnuovo, acquistato oltre 15 anni fa dal Comune di Recanati e mai utilizzato a causa del suo stato di degrado e di inagibilità. Infine, dice Pepa, "coltivo il sogno e l’ambizione di portar via la Rsa da lì dov’è oggi, per potere guadagnare spazio per la casa di riposo. La Rsa potrebbe essere trasferita all’interno dell’ospedale di comunità perché lì gli spazi sono abbastanza". C’è solo da trovare un accordo con la Ast 3 di Macerata perché nel 2003 l’allora Usl 14 a proprie spese ristrutturò i locali degli Ircer, che sorgono a fianco della casa di riposo, per ricavarci 40 posti letto per la nuova Rsa. In virtù della cifra sborsata allora per la ristrutturazione di quei locali, l’Usl sottoscrisse con gli Ircer un contratto di comodato gratuito per 99 anni. Il problema è che per liberare oggi quei locali la Regione potrebbe reclamare un indennizzo di qualche centinaio di migliaia di euro.

Asterio Tubaldi