SEBASTIANO VEROLI
Cronaca

Anziani e qualità della vita: "Rinunciano a curarsi per i costi troppo elevati"

La Cna fa il punto sui servizi sociosanitari: nelle Marche 75mila over 65 non sono autosufficienti e hanno bisogno di una rete di sostegno .

Mario Pagani, segretario nazionale Cna Pensionati, ha chiuso l’incontro che si è svolto negli spazi della Mozzi. Borgetti

Mario Pagani, segretario nazionale Cna Pensionati, ha chiuso l’incontro che si è svolto negli spazi della Mozzi. Borgetti

L’Istat dice che la provincia di Macerata ha l’Indice di dipendenza strutturale, cioè il rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e oltre), e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100, più alto delle Marche: 62,3, contro il 61,1 delle province di Fermo e Ascoli, il 60,7 di Ancona e il 58,8 di Pesaro-Urbino. Ha anche il comune con l’età media dei residenti più elevata della regione, cioè Castelsantangelo sul Nera, 59,2 anni, rispetto alla media provinciale e regionale (47,7) anni. Non solo: i residenti che hanno superato i 65 anni di età sono ormai il 26% del totale. Numeri che disegnano uno scenario inedito rispetto al quale, però, le istituzioni sono in ritardo, con il rischio che gli anziani siano, se non proprio abbandonati alla loro sorte, destinati a vivere una qualità della vita inadeguata: nelle Marche il 7,7% rinuncia a curarsi per i costi del privato e i tempi troppo lunghi del pubblico.

È stato questo il tema al centro dell’incontro, promosso dalla Cna, che si è svolto negli spazi della Mozzi – Borgetti di Macerata, che ha puntato l’attenzione sui servizi sociosanitari per gli anziani. "Il benessere di un territorio si misura anche da quanto riesce a prendersi cura delle sue persone. La Cna è e vuole essere presidio sociale oltre che economico", ha detto il presidente Maurizio Tritarelli introducendo l’intervento di Federica Carosi, segretaria dei pensionati Cna Macerata, che ha illustrato i risultati di un’indagine che la Confederazione ha realizzato con l’istituto Guglielmo Tagliacarne.

"Nelle Marche, 75mila anziani over 65, il 19,3% del totale, non sono autosufficienti e, dunque, hanno bisogno di servizi continuativi, integrati, di una rete che li sostenga davvero. Oggi, però, l’assistenza domiciliare è soprattutto infermieristica, a chiamata e discontinua. I servizi residenziali e semi-residenziali sono costosi e con lunghe liste d’attesa, e manca un reale coordinamento tra i vari strumenti esistenti, che devono funzionare: è necessario attivare i Punti unici di accesso (Pua), con un ruolo centrale e imprescindibile per i medici di famiglia".

Sergio Giacchi, segretario pensionati Cna Marche ha presentato i risultati del sondaggio effettuato attraverso 600 questionari: "Per la quasi totalità degli intervistati, il medico di famiglia resta il riferimento centrale. Accanto a questo emergono criticità evidenti: il 7,7% degli anziani rinuncia a curarsi per i costi del privato e i tempi troppo lunghi del pubblico. Più della metà non conosce strutture come le case o gli ospedali di comunità, e oltre il 70% chiede una riduzione delle liste d’attesa. Mancano oltre 2.200 professionisti per attuare il piano sanitario regionale, e il Pnrr scade a giugno 2026: il tempo stringe".

"Il sistema sanitario pubblico – ha detto Sauro Buongarzone in rappresentanza dell’Ordine dei Medici – si è impoverito da quando è stato aziendalizzato. I medici italiani guadagnano fino al 70% in meno rispetto ai colleghi europei. Questo degrado non è accettabile". Presenti all’iniziativa anche i consiglieri regionali Anna Menghi e Romano Carancini. "Servono soluzioni complesse per problemi complessi – ha detto la Menghi –. Il vero ostacolo oggi è la burocrazia. A Macerata partirà a settembre la sperimentazione della nuova legge sulla disabilità".

Carancini ha ribadito la centralità delle risorse: "Siamo passati da 119 a 136 miliardi per la sanità, ma con l’inflazione in realtà abbiamo meno fondi. Occorre spostare le risorse dall’ospedale, così come tradizionalmente inteso, ad una sanità territoriale. L’Asur andava riformata, ma dividerla in sette aziende è stata una scelta sbagliata". Ha chiuso i lavori Mario Pagani, segretario nazionale Cna Pensionati: "La sanità e la non autosufficienza riguardano tutti, non solo gli anziani. Il 30 settembre presenteremo uno studio del professor Marcello Morciano dell’Università di Modena, per analizzare criticità e soluzioni del welfare".