
Piergiorgio Capparucci, direttore dell’Accademia di belle arti
L’Accademia di belle arti di Macerata, in collaborazione con il Comune, l’Unimc e il patrocinio dell’Ordine degli architetti e Adi Marche, Abruzzo e Molise, tiene a battesimo un progetto di respiro internazionale che chiama a raccolta in città, negli spazi degli ex Magazzini Rossini, neuroscienziati, urbanisti, architetti, ricercatori e docenti universitari. L’appuntamento è per venerdì per parlare di "The future of water" (Il futuro dell’acqua), all’interno del ciclo di conferenze "Connecting architecture and design for social and environmental sustainability" (Collegare architettura e design per la sostenibilità sociale e ambientale). Un tema chiave per la regione.
La giornata si aprirà con una sessione plenaria curata dall’Accademia di belle arti di Macerata (Abamc), moderata da Donatella Bollani, architetto e responsabile marketing e comunicazione di Green Building Council Italia. Interverranno figure di rilievo come Stefano Mancuso, professore e saggista dell’università di Firenze, neurobiologo vegetale riconosciuto per i suoi studi sull’intelligenza e comportamento delle piante, con una video-intervista esclusiva. Carlo Ratti, architetto, professore e curatore della Biennale Architettura 2025, terrà un intervento su architettura interattiva e sostenibilità idrica. Alessandro Gazzoni, architetto dello studio Mario Cucinella Architects, presenterà l’esperienza dell’e-Building Ferrari. La professoressa Mascia Ignazi, coordinatrice del dipartimento di design di Abamc e curatrice del convegno, illustrerà il progetto di rigenerazione urbana di Senigallia. Infine Ernesto Cesario, professore e docente di Ecospace Design, racconterà l’esperienza della startup Centauroos.
La seconda parte della sessione plenaria, a cura di Unimc, esplorerà il tema delle "acque contese" con i professori Federico Paolini, Filippo Pistocchi e Simona Epasto. Inoltre cinque tavoli tematici offriranno uno spazio di confronto tra progettisti, attivisti, ricercatori e innovatori. "Vogliamo creare uno spazio di confronto aperto e plurale – ha dichiarato Piergiorgio Capparucci, direttore dell’Accademia di belle arti – in cui il design, l’architettura e le scienze sociali possano dialogare per affrontare alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo: la crisi climatica, la giustizia ambientale, la gestione delle risorse e la rigenerazione dei territori. L’obiettivo non è solo accademico, ma profondamente culturale e civile".
L’evento è gratuito ma con posti limitati. La registrazione è obbligatoria tramite la piattaforma Eventbrite.