"Dal 30 settembre, all’area container, non c’è più il servizio di vigilanza: rappresentava una spesa pesante per le casse del Comune, circa 12mila euro al mese". L’assessore alla ricostruzione di Tolentino, Flavia Giombetti, torna su quanto già annunciato all’ultimo Consiglio comunale. Nei moduli di via Cristoforo Colombo, precisamente nell’area 1, vivono ancora trentotto persone. Come si ricorderà, il Comune ha venduto, tramite avviso pubblico per l’alienazione, i container dell’area 2 (incassando circa 50mila euro); l’area 3 resta come punto strategico di Protezione civile, mentre nell’area 1 -la cui dismissione procede lentamente e progressivamente e che pure, quando sarà possibile, verrà alienata- abitano ancora trentotto persone. "La vigilanza h24 non ci sarà più – aggiunge la Giombetti –, anche perché, rispettando l’obbligo di alternanza, non avremmo più potuto dare mandato alla stessa ditta. Saremmo stati obbligati a cambiare. Ma la causa principale è la spesa".
Resta però la videosorveglianza. Abbiamo chiesto alla Polizia locale di pattugliare la zona, per cercare comunque di monitorare le presenze ai container. La determinazione di chiudere l’unica area rimasta c’è sempre perché, lo ribadiamo ancora una volta, il villaggio container - nato dalla precedente amministrazione - costa tanti soldi pubblici (e quindi soldi anche dei cittadini). A distanza di sette anni dal terremoto 2016, non possiamo più parlare di soluzione emergenziale di questo tipo; chi ne ha diritto, una volta uscito dai moduli, può percepire il contributo di autonoma sistemazione o beneficiare dell’alloggio".
Poco ha risolto finora la scelta di far versare un canone agli abitanti dei container; questi, dallo scorso gennaio, avrebbero dovuto versare 540,64 euro al mese. "Abbiamo recuperato circa 3mila euro dai non aventi diritto a fronte di oltre 168mila euro. Il prossimo passo sarà un eventuale recupero coattivo", aggiunge l’assessore. "Per accelerare la chiusura definitiva da un paio di mesi abbiamo incaricato due avvocati per assistenza legale, nelle fasi giudiziali e stragiudiziali, con l’obiettivo di attivare tutte le procedure necessarie – conclude –. A breve, grazie al loro supporto, pubblicheremo degli atti amministrativi proprio su questo fronte. Inoltre invieremo una sorta di diffide ad personam agli occupanti". L’area container è sorta il 15 gennaio 2017 con tante persone di nazionalità diverse.