CHIARA MARINELLI
Cronaca

Armati di coltello rapinano benzinaio: "Ci servivano soldi"

Il colpo a Tolentino, davanti al giudice hanno ammesso le loro responsabilità. Ora si trovano agli arresti domiciliari .

Armati di coltello rapinano benzinaio: "Ci servivano soldi"

L’avvocato Alessandro Marcolini

Fanno rifornimento poi uno dei due minaccia il benzinaio con un coltello puntato sull’addome: "Dammi il portafoglio o ti ammazzo". Arrestati per il reato di rapina aggravata un quarantunenne anconetano e un ventottenne di Macerata, che ora si trovano ai domiciliari. L’episodio è avvenuto nel pomeriggio dell’altro ieri, in una stazione di rifornimento Ip che si trova lungo la superstrada 77, nel Comune di Tolentino. Secondo quanto è stato ricostruito i due uomini, l’anconetano Andrea Amali, 41 anni, e il maceratese Mattia Romagnoli, di 28 anni, intorno alle 16.30, sono arrivati al distributore a bordo di una Multipla di colore nero. Come dei normali clienti. I due hanno fatto rifornimento all’auto, mettendo poco più di una decina di euro di carburante, poi al momento del pagamento si sono avvicinati al benzinaio, uno a destra e l’altro alla sua sinistra: il ventottenne, che aveva in mano un coltello, dopo aver strattonato per un braccio il benzinaio gli ha puntato l’arma contro, all’altezza dell’addome, intimandogli di consegnargli immediatamente il portafoglio. Per lo choc, il benzinaio ha fatto cadere a terra il portafoglio, che conteneva poco meno di duemila euro. Il complice, nel frattempo, lo ha raccolto da terra e insieme sono risaliti a bordo della Multipla, allontanandosi velocemente e facendo perdere le loro tracce.

Qualche ora più tardi i due rapinatori sono stati rintracciati e bloccati dalle forze dell’ordine a Porto Sant’Elpidio. Dopo le formalità di rito, sono stati rinchiusi nel carcere di Fermo, dove hanno passato la notte, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, che è stata fatta nella mattinata di ieri, nel tribunale di Fermo. Il reato che viene loro contestato è quello di rapina aggravata.

I due uomini, di fronte al giudice, Maria Leopardi, hanno ammesso le loro responsabilità, fornendo come motivazione la necessità di reperire facilmente soldi. Nei loro confronti è scattata la misura degli arresti domiciliari. I due sono finiti nei guai anche per aver modificato la targa dell’auto, nella speranza di farla franca. Il ventottenne maceratese è difeso dagli avvocati Alessandro Marcolini e Raffaele Belogi.