LUCIA GENTILI
Cronaca

Marcelletti, il decano dei farmacisti: “A 103 anni sono ancora al lavoro”

Festa per il tolentinate, speziale dal 1945: vorrei che i miei pronipoti portassero avanti quello che il loro trisavolo ha creato. Arnaldo ha dedicato tutta la vita alla professione

Tre generazioni di farmacisti insieme: il tolentinate Arnaldo Marcelletti, 103 anni, con il figlio Alberto e i nipoti Ambrogio, Amedeo e Arturo

Tre generazioni di farmacisti insieme: il tolentinate Arnaldo Marcelletti, 103 anni, con il figlio Alberto e i nipoti Ambrogio, Amedeo e Arturo

Tolentino (Macerata), 15 giugno 2025 – Una vita da farmacista. Martedì scorso Arnaldo Marcelletti ha compiuto 103 anni. Speziale dal lontano 1945: ottant’anni dedicati alla sua professione, tutti trascorsi tra le mura della farmacia di via Roma, a Tolentino. Un grande sapere tramandato ai figli, Alberto e Aldo, che per questo importante traguardo hanno voluto dedicargli un libro fotografico: “Una persona speciale”, con gli scatti del maestro di fama mondiale Maurizio Galimberti. Il regalo è stato presentato in occasione del compleanno, al Politeama, a cui hanno partecipato anche Luciano Diomedi, presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Macerata, e l’ex presidente di Federfarma Ida Maria Kaczmarek, al timone della federazione per 14 anni (ha passato il testimone pochi giorni fa).

Presenti anche i rappresentanti dell’Università di Camerino, i professori Ugo Gulini, Giovanni Palmieri e Roberto Ballini, in quanto Arnaldo ha presieduto per un lunghissimo arco di tempo la commissione per gli esami di Stato per giovani laureati in farmacia (ruolo che attualmente ricopre il figlio Alberto). In un tema di quinta elementare, la nipote Angela Marcelletti (oggi dottoressa all’ospedale di Foligno) definiva così il nonno: “una persona speciale”. Da qui il titolo. Gli altri tre nipoti, Ambrogio, Amedeo e Arturo, sono farmacisti, tutti laureati Unicam – come il nonno – e lavorano nelle due farmacie di famiglia, in via Roma e in viale Brodolini a Tolentino; rappresentano la quarta generazione. Ancora oggi l’ultracentenario si reca al lavoro, un paio d’ore al mattino e un paio al pomeriggio. Nel retro della farmacia, sistema, controlla e timbra le ricette. Seleziona e separa i materiali prima di mettere i farmaci scaduti nel bidone. Ma soprattutto prepara creme e unguenti, nonché le famose cartine per ciambelle, piccola ma geniale invenzione di suo padre Arturo, farmacista titolare a Tolentino dalla fine della guerra mondiale. Tutto iniziò da lui, che si laureò durante la monarchia.

Per questo il dottor Arnaldo ha un desiderio: “Mi piacerebbe che quello che abbiamo costruito, sulla scorta di mio padre, fosse portato avanti sempre meglio”. I presupposti ci sono, considerando che la famiglia si sta allargando e ora i pronipoti sono quattro, Antonio, Angelo, Ascanio e Amelia. Una tradizione di famiglia, che si unisce a quella dei nomi con la A. E che il maestro Galimberti, a contatto da tempo con i Marcelletti, ha tradotto con “A = Amore”. Il dottor Arnaldo negli anni ha ricoperto varie cariche nell’Ordine professionale dei farmacisti; è stato anche consigliere provinciale della Federazione farmacisti titolari della provincia di Macerata. E corrispondente dei quotidiani “Il Tempo” di Roma e “Voce Adriatica”. In campo socioculturale, si è distinto negli ambiti più svariati, ricoprendo la carica di segretario (ci tiene a dire che ha sempre esclusivamente accettato la carica di segretario, mai quella di presidente) del Gruppo goliardico Saverio Bezzi, del Gruppo filodrammatico presieduto dal compianto dottor Luigi Mari, del Circolo filatelico e numismatico e dello Sci club Tolentino. Instancabile collezionista, ha rivolto la sua attenzione a francobolli, pacchetti di sigarette vuoti (vere e proprie rarità dei primi anni del secolo scorso), cartoline d’epoca della città e cartoline pubblicitarie di prodotti farmaceutici ed albarelli da farmacia di alta epoca (vasetti per conservare medicinali e spezie). Ha perso la moglie, l’amore della sua vita, la maestra Wilna Ferranti, nel 2016, dopo 62 anni di matrimonio.

Nel giugno 2022 il Comune gli ha conferito un attestato di benemerenza per l’attività professionale e culturale svolta per oltre 75 anni. Nello stesso anno, al compimento del secolo di vita, è stato nominato “Cittadino dell’anno”. “Siamo realistici – conclude Arnaldo Marcelletti –, ora come ora “galleggio” nella vita, mi sento come “color che son sospesi”, per citare Dante. Qui nessuno si porta via niente. Ma mi piacerebbe che un domani i pronipoti continuassero quanto iniziato dal loro trisavolo con amore”.