MARINA VERDENELLI
Cronaca

Arrestati due scafisti egiziani. Decisivi i video dei passeggeri

Nella rete della Squadra Mobile dorica un 22enne e un 23enne, portati a Montacuto. Avevano ancora telefonini satellitari e gps: rischiano pene fino a sedici anni di reclusione.

In corso le indagini della Squadra Mobile

In corso le indagini della Squadra Mobile

Avrebbero preso soldi e muniti di cellulari satellitari e gps avrebbero guidato barconi pieni di migranti poi salvati da una Ong. Due presunti scafisti, entrambi egiziani, di 22 e 23 anni. Erano a bordo della Ocean Viking arrivata mercoledì mattina in porto, ad Ancona, con a bordo 276 migranti provenienti da vari paesi, in fuga da guerre e povertà. I due egiziani sono finiti in manette, in stato di fermo, e portati in carcere a Montacuto dove resteranno fino alla fine delle indagini. Il fermo infatti ieri mattina è stato convalidato dal gip Carlo Masini che ha confermato la misura cautelare disposta dalla pm di turno Valentina Bavai subito dopo la loro identificazione. I due presunti scafisti sono accusati di trasporto illegale aggravato di stranieri nel territorio italiano, un reato punito dal testo unico sull’immigrazione con pene che arrivano fino a 16 anni. Ieri hanno affrontato l’udienza di convalida, dal carcere, difesi dagli avvocati Paolo Zaccaria e Umberto Bianchelli. Uno si è avvalso della facoltà di non rispondere, l’altro ha respinto le accuse sostenuto che è stato costretto dai paramilitari libici a guidare il barcone e che sarebbe lui stesso un migrante in fuga. La squadra mobile, che si sta occupando delle indagini e si è occupata del fermo, ha acquisito dei video fatti con il cellulare da altri migranti e che li inchioderebbe come scafisti. Proprio i passeggeri del barcone, poi trasferiti a bordo della Viking, li avrebbero indicati come i guidatori del viaggio, sentiti dalla polizia durante le operazioni di sbarco. Un viaggio terribile il loro provenienti dall’Eritrea, dall’Etiopia, Pakistan, Egitto, Bangladesh, Guinea Conakry, Marocco, Palestina, Somalia e Nord Sudan. I 276 migranti sono stati soccorsi in mare aperto il 17 maggio scorso dopo essere partiti dalla Libia il 15 maggio. Due giorni di traversata, 40 ore di navigazione, su imbarcazioni affiancate poi da natanti di fortuna condotti da scafisti e sui quali sono stati fatti salire per proseguire la rotta verso l’Italia. Tra i profughi c’erano 95 minori di cui 3 bambini con meno di un anno di età. Hanno pagato tutti somme alte per comprarsi il viaggio in condizioni disumane. Prima sarebbero stati stipati in safe house sulla costa libica e poi fatti salire su natanti condotti da uomini armati e travisati navigando fino al mare aperto. Una volta arrivati ad Ancona i profughi sono stati portati nel palazzetto adibito alle operazioni di identificazioni e fotosegnalamento. Gli scafisti avevano ancora telefonini satellitari e gps.