
L’avvocato Simone Santoro
Erano accusati di aver messo a segno un colpo da 50mila euro in una gioielleria a Tolentino, e poi di aver dato alle fiamme l’auto usata per raggiungere la zona. Ma sono stati assolti due fratelli, Sabato e Fabio Husovic, rispettivamente di 33 e 25 anni, residenti a Bari. L’altro ieri la sentenza è stata emessa dal giudice dell’udienza preliminare Daniela Bellesi in tribunale di Macerata: il 33enne, che era irreperibile, in udienza preliminare, l’altro invece al termine del processo con l’abbreviato. "Non sono bastate le intercettazioni telefoniche, che sono state contestate perché non hanno avuto la forza probatoria" ha spiegato l’avvocato Simone Santoro, che difende Sabato Husovic e che ieri ha sostituito il collega Antonio Lisi, difensore dell’altro fratello.
I fatti erano avvenuti nella notte tra il 23 e il 24 aprile 2021, prima a Tolentino poi a Morrovalle. Cinque malviventi alle 23.20, dopo aver raggiunto l’area commerciale Retail Park in contrada Pace, a Tolentino, a bordo di una Volvo C70 con le targhe coperte per non essere leggibili, avevano forzato la saracinesca e sfondato il vetro della porta. Così erano riusciti a fare irruzione nel centro commerciale, e in particolare in una gioielleria. Da lì avevano portato via gioielli per un valore complessivo di circa 50mila euro, nascondendo poi la refurtiva nel portabagagli dell’auto. Poco dopo a Morrovalle, nei pressi dello svincolo della superstrada, dopo aver atteso il resto della squadra di assalto da Tolentino, l’auto era stat incendiata e fatta esplodere l’automobile, ovviamente non prima di aver trasbordato la refurtiva in un furgone.
Secondo l’accusa, sostenuta in tribunale dal pm Francesco Carusi, i fratelli Husovic non avevano partecipato direttamente al furto, ma avrebbero atteso i complici della banda allo svincolo a Morrovalle. Le indagini erano state condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Macerata, che le avevano svolte anche incrociando numeri di telefono, celle agganciate, targhe e movimenti di auto. Ma il giudice, alla fine del processo, ha prosciolto i due imputati.
Chiara Marinelli