Camerino, atti vandalici nella chiesa inagibile

Imbrattati crocifisso, pareti e statue: "Inqualificabili"

Camerino, atti vandalici in chiesa: la statua della Madonna imbrattata

Camerino, atti vandalici in chiesa: la statua della Madonna imbrattata

Camerino (Macerata), 12 marzo 2019 - Atti vandalici nella chiesa di Fonte San Venanzio a Camerino. «Gesto inqualificabile, uno sfregio alla nostra memoria». Così il parroco, don Marco Gentilucci, ha commentato l’amara scoperta fatta nella piccola chiesa dedicata a Sant’Anastasio, oggi inagibile, dove ieri due passanti hanno notato i segni di quella che si è rivelata un’azione deplorevole ai danni di un luogo tanto caro alla popolazione.

«Sono stato avvisato da una coppia che passeggiava dalle parti della chiesetta – ha raccontato il parroco –. Sebbene sia inagibile e messa in sicurezza, essendo quello un luogo molto quieto dove le persone amano andare a passeggiare, lo teniamo decoroso con l’erba tagliata, in modo che chiunque possa continuare a frequentarlo. I due giovani hanno notato la porta stranamente aperta, si sono affacciati ed hanno notato gli sfregi sui muri e sugli ornamenti». Il parroco si è precipitato a vedere cosa fosse accaduto e di fronte ai suoi occhi lo spettacolo riprovevole di chi si è divertito a danneggiare la chiesa, già ferita dal sisma. Sulle pareti, fatti con una bomboletta nera, disegni infantili, alcune scritte («Non vogliono giocare con me», «666»), croci, frecce, ma soprattutto dei segni neri lasciati sui volti di una statua della Madonna e di un crocifisso.

«Un gesto fatto da balordi – ha aggiunto don Marco Gentilucci –. Quello che più mi fa riflettere e mi addolora è pensare che probabilmente si tratta di persone che vivono nella nostra comunità. Non è tanto il danno materiale, ma il gesto compiuto che si riflette anche sulla religione e sulle tradizioni del culto. Avevamo lasciato questi oggetti nella chiesa perché ha subìto alcuni danni ma non è distrutta». Un fatto che impone anche una riflessione sui luoghi del terremoto, spesso abbandonati o lontani dal presidio dell’uomo: nelle zone montane colpite dal sisma ci sono case isolate, intere frazioni disabitate, molte chiese, che possono essere preda di vandali. «In questo momento in cui facciamo così fatica a mantenere la memoria – ha concluso il parroco –, è doloroso pensare che si possa voler rovinare quello che ci è rimasto. Abbiamo sporto denuncia ai carabinieri, anche se forse non sarà facile trovare i responsabili».