FRANCO VEROLI
Cronaca

Aumenta il costo della vita. Inflazione, stangata sulle famiglie. Macerata è la più cara delle Marche

La classifica elaborata dall’Unione nazionale consumatori traccia un quadro poco incoraggiante. Il monito di Federconsumatori: "Una tendenza che rischia di ripercuotersi sull’andamento dei prezzi". .

I dati del 2024 fanno di Macerata la realtà più cara delle Marche. Nella classifica generale è decima su 78

I dati del 2024 fanno di Macerata la realtà più cara delle Marche. Nella classifica generale è decima su 78

Un’inflazione media pari all’1,7% (seconda solo a quella di Brindisi), che ha comportato una spesa aggiuntiva media annua di 343 euro in più rispetto al 2023. Numeri che nel 2024 fanno di Macerata la città più cara delle Marche e tra le più care d’Italia. È quanto emerge dalla classifica elaborata dall’Unione nazionale consumatori sull’andamento del costo della vita sulla base dell’inflazione media dello scorso anno resa nota ieri dall’Istat.

Il confronto con i valori nazionali non lascia spazio a dubbi: la media italiana dell’aggravio medio a famiglia è di 235 euro, 108 in meno rispetto al valore maceratese, mentre l’inflazione media è dell’1%, lo 0,7% in meno rispetto a quella della nostra città. Altrettanto dicasi, con esiti persino peggiori, per il confronto con i valori regionali: la media marchigiana dell’aggravio medio a famiglia è di 169 euro, 174 in meno rispetto al valore maceratese, mentre l’inflazione media è dello 0,8%, lo 0,9% in meno rispetto a quella della nostra città.

Se, poi, guardiamo singolarmente i numeri di Ascoli e Ancona, le altre due città monitorate dall’Istat, il quadro ne esce confermato e rafforzato: nel primo caso l’inflazione media si è fermata allo 0,7%, con una spesa aggiuntiva a famiglia di 141 euro; nel secondo, invece, l’inflazione media è stata dello 0,3%, con una spesa aggiuntiva a famiglia di 66 euro.

Nella classifica generale, in termini di maggior spesa, Macerata si colloca al decimo posto (su 78), insieme a Venezia, mentre Ascoli è al 61esimo posto e Ancona al 73esimo, una delle città più risparmiose. Ai primi posti Bolzano (+ 492 euro), al secondo Rimini (+435 euro), seguite da Siena (+434 euro), Padova (+ 386 euro), Parma (+380 euro), Napoli (+375 euro), Trieste (+367 euro), Benevento (+363 euro) e Ferrara (+353 euro). E il nuovo anno, sulla base delle rilevazioni di un’altra associazione, non sembra promettere nulla di buono.

"A dicembre il tasso di inflazione si conferma al +1,3% su base annua. Complessivamente, rende noto l’Istat, nel 2024 i prezzi al consumo registrano in media una crescita dell’1%, mentre la media record del 2023 si era attestata al +5,7%", sottolinea la Federconsumatori. "Un calo dovuto soprattutto alla discesa dei prezzi dei beni energetici rispetto ai picchi raggiunti nell’anno precedente".

Con l’inflazione a questi livelli, l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori stima ricadute, per una famiglia media, pari ad un incremento di spesa di 409,50 euro annui. "Su queste stime, infatti, pesa la minaccia della nuova crescita dei costi energetici, con i prezzi dei beni regolamentati che nel 2024 sono passati da +7,4% a +12,7% e nel 2025 sono destinati a raggiungere aumenti ben più consistenti. Un andamento che rischia di ripercuotersi, come avvenuto in passato, sull’andamento generalizzato dei prezzi: nel 2025 è stimata una stangata quasi doppia, pari a 914,04 euro annui in più a famiglia".