"Avanti col parco culturale Pronti ad andare in tribunale"

Morganti: l’attività della casa editrice non c’entra con il piano per Macerata

"Se qualcuno sostiene che l’attività editoriale de Il Cerchio in qualche modo abbia a che fare o debba modificare il progetto Tucci, sappia che gli darò tutta la possibilità di dimostrarlo in sede di tribunale". Non usa mezzi termini Adolfo Morganti, sammarinese alla guida del progetto sulle Marche e l’Oriente dedicato a Giuseppe Tucci (finanziato dalla Regione e con Macerata capofila), editore della casa editrice ‘Il Cerchio’ di Rimini, attiva da oltre 40 anni, che sta per portare sugli scaffali delle librerie italiane la versione cartacea del libro al centro delle polemiche: ‘Il mondo al contrario’ uscirà il 15 settembre e dal 20 sarà disponibile per l’acquisto. La prefazione è di Francesco Borgonovo, giornalista e saggista, vicedirettore de La Verità, "che sintetizza la questione – spiega Morganti – e dimostra come una piccola cosa viene facilmente trasformata in una mostruosità in un momento in cui evidentemente si cerca di creare dei mostri, e questo è intollerabile".

"Il testo di Vannacci ha già ricevuto un giudizio severo – prosegue Morganti –, basta andare a vedere cosa dice Franco Cardini, di cui noi ci consideriamo figli. Il punto non è questo, però. Al di là di cosa ne possiamo pensare, trovo sia inaccettabile questo tentativo che c’è oggi in Italia di applicare quel terrorismo culturale, quella ‘cancel culture’ tipica degli americani, così come è inaccettabile una levata di scudi preventiva, a priori, su un testo che magari non è stato nemmeno letto da chi lo critica. Ecco perché noi abbiamo voluto ripulire e sistemare il libro del generale, ‘Il mondo al contrario’, per farne argomento di una discussione che deve svolgersi però su basi logiche e razionali". Il libro è stato giudicato da molti di idee ‘omofobe, razziste, sessiste’. Non si tratta, spiega Morganti, di condividere o meno i contenuti del libro in questione, ma di dare la possibilità di esprimere quei contenuti. "Nel merito – invita Morganti –, basta sentire cosa dice Cardini", storico e medievista di fama internazionale e a capo del comitato scientifico di ‘Le Marche e l’Oriente’, che giudica Vannacci "non abbastanza preparato" in fatto di storia : "Si definisce erede di Giulio Cesare" ma, "se non era gay, l’imperatore era bisessuale" e ancora Cardini è molto critico sulle posizioni di Vannacci rispetto ai migranti. Detto ciò, Morganti, che con Cardini collabora nel progetto su Tucci, sottolinea che non è questo il punto: "Noi abbiamo pubblicato testi di comunisti, testi di liberali così come diversi libri proprio sul tema della ‘cancel culture’ – precisa Morganti –, che è un tema che ci interessa molto. Ora, abbiamo ripulito il testo di Vannacci per farne un argomento di discussione, discussione che deve avvenire nelle sede dedicate e che si deve svolgere in modo razionale. In Italia invece ci si comporta sempre più in un altro modo – incalza Morganti –, le tesi non si discutono più ma si criminalizzano senza nemmeno averle lette". Con Vannacci, "ci siamo conosciuti e ci siamo capiti". Il progetto del parco culturale dedicato a Giuseppe Tucci è stato presentato nell’auditorium della Mozzi Borgetti ad aprile, con la partecipazione, tra gli altri, di diversi esponenti dell’amministrazione comunale e regionale.

Chiara Gabrielli