Macerata, bambino azzannato da un cane alla testa. "Non c'erano ambulanze"

Portato al Salesi con la polizia. La protesta di Marco Gallucci: al pronto soccorso lo hanno solo medicato e non c’erano ambulanze disponibili. Il primario Emanuele Rossi: il paziente è stato trattato e le ferite non erano gravi, appena possibile sarebbe stato trasferito

Operatori della Croce Rossa al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata (foto d’archivio)

Operatori della Croce Rossa al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata (foto d’archivio)

Macerata, 13 aprile 2021 - "Mio figlio è stato azzannato da un cane, ma al pronto soccorso lo hanno soltanto medicato: non c’era neppure un’ambulanza per portarlo al Salesi". A raccontare questa storia, avvenuta il 5 aprile, il pomeriggio di Pasquetta, è il maceratese Marco Gallucci.

Alla sua segnalazione, l’ospedale risponde di avere trattato il piccolo paziente come dovuto, ma che non essendo un caso grave, lo avrebbero accompagnato ad Ancona dopo i casi più urgenti e dopo avere sanificato l’ambulanza. Ma deve essere mancata un po’ di chiarezza nelle informazioni recepite dalla famiglia del bambino. "Il cane di un conoscente, un Akita Imu, ha aggredito all’improvviso mio figlio di tre anni: prima lo ha trascinato per qualche metro, poi lo ha azzannato alla testa. Eravamo dalle parti del cimitero e siamo andati di corsa al pronto soccorso, con questo bambino che perdeva sangue dalla testa, eravamo molto spaventati – racconta Gallucci –. In ospedale hanno subito fatto entrare il bambino e la mamma, e lo hanno subito visitato, ma hanno detto che loro non potevano trattarlo, perché servivano i medici specializzati del Salesi. Quindi hanno soltanto medicato le ferite. Purtroppo, però, non c’erano ambulanze disponibili prima di quattro o cinque ore, perché erano tutte impegnate con le urgenze Covid-19: abbiamo provato a chiamare le varie associazioni, chiedendo il trasporto, ma neanche a pagamento c’erano disponibilità. Non sapevamo davvero che cosa fare".

La famiglia ha chiesto aiuto alla polizia, e così la loro auto è stata scortata fino ad Ancona. "Hanno informato la Polstrada e la società autostrade, perché siamo andati più veloci che potevamo – aggiunge il papà –. Al Salesi ci avevano chiesto di avvertire quando fossimo in arrivo, li abbiamo chiamati e li abbiamo trovati ad attenderci all’ingresso. Purtroppo, sapevano poco della gravità della situazione, perché hanno detto che da Macerata avevano avuto poche informazioni".

Per il bambino, comunque, alla fine è andata più che bene: un intervento di chirurgia estetica ha riparato le lesioni alla nuca e al lato destro della testa, lesioni che però non hanno causato dei danni più gravi. Se l’è cavata con pochi giorni di prognosi, anche se dovrà fare una cura post operatoria.

"Poteva andare peggio – conclude il padre –. Comunque, pur capendo tutte le difficoltà di questo momento, siamo rimasti molto interdetti dal comportamento al pronto soccorso, dove in pratica ci hanno lasciati da soli a risolvere il problema, senza dirci quanto fosse grave. Eravamo davvero sconvolti, durante quel viaggio verso Ancona".

"In realtà , per fortuna le ferite del bambino non erano affatto gravi – risponde il dottor Emanuele Rossi, primario del pronto soccorso di Macerata –. In reparto il paziente è stato trattato, e appena possibile sarebbe stato accompagnato al Salesi, ma non c’era urgenza e prima bisogna occuparsi di casi più gravi. Inoltre le ambulanze vanno sempre sanificate per evitare contagi, e questo allunga i tempi ancora di più. Sono stati i genitori a decidere di portarlo loro al Salesi. Ma il bambino è stato medicato e seguito come è dovuto".