di Asterio Tubaldi
"O il Comune acquista il mio locale o si decida a darmi un rimborso per le giornate di lavoro perse e il danno d’immagine che sto subendo". Paolo Piccinini, gestore del Pub 2000, una vecchia attività di ristoro che con il tempo si è trasformata in pizzeria, in via Moretti, a fianco dello stadio Nicola Tubaldi, vive una situazione da incubo. Il motivo, che lo ha spinto a scrivere al sindaco Antonio Bravi, è il fatto che già dall’anno scorso, quando la Recanatese gioca in casa, l’area dove si trova la sua pizzeria è pressoché isolata fra divieti di circolazioni e di sosta, al punto che è quasi impossibile alla sua clientela raggiungere il locale. "Domani (oggi per chi legge, ndr) per giunta ci sono due avvenimenti sportivi in contemporanea, uno al Palazzetto dello sport, che si trova vicino allo stadio, e l’altro al Tubaldi, dove è in programma una partita di serie C. Io come faccio a lavorare?". Piccinini ci tiene a dire che non ha nulla contro le società sportive che, peraltro, suo padre Claudio ha sempre sponsorizzato e sostenuto. È che almeno ci sia, aggiunge, "qualche attenzione al problema che vivo e alle difficoltà che incontro con la mia attività che, fra l’altro, ha del personale che rischia così di rimanere a casa". Dal Comune gli hanno detto che potrebbe lavorare con la tifoseria ospite che confluisce proprio sul parcheggio davanti al suo locale. "Intanto io mi perdo – sottolinea Paolo Piccinini – la mia clientela storica che, costretta a rivolgersi altrove, finisce con il tempo per disabituarsi a venire da me. Poi, la tifoseria ospite non sempre è numerosa, soprattutto quando viene da lontano". Appare paradossale, ma – ci confessa ancora il gestore del Pub 2000 – quando invece la tifoseria è numerosa preferisce tenere chiuso ugualmente perché non riesce a gestirla anche perché i tifosi usano spesso il locale come un bagno pubblico e c’è il rischio che creino danni alla struttura. "Non c’entrano nulla i tifosi, ma lunedì scorso i ladri hanno tentato di entrare nel mio locale rompendo un vetro. Per riparare il danno ho speso 250 euro". Ecco perché Piccinini ha chiesto più volte al sindaco di avere un incontro per risolvere in qualche modo il grave danno che la sua attività sta subendo. Alla fine, visto che non riusciva a parlare direttamente con il primo cittadino, gli ha scritto una lettera prospettandogli, appunto, la necessità almeno di avere un rimborso per la mancata attività della pizzeria o proponendo, in maniera provocatoria, che il Comune acquisti la struttura. Per ora gli è arrivata solo, nelle ultime ore, una Pec in cui si cerca di spiegare il perché di certi provvedimenti, ma per Piccinini questo sicuramente non serve a pagare le bollette.