
L’area del basso bacino del Chienti è gravemente inquinata e da tempo aspetta un profondo intervento di bonifica, necessario per la tutela della salute pubblica
Porte in faccia dalla Regione sull’inquinamento del basso bacino del Chienti. Lo denunciano Giuliana Venturini e Paolo Maria Squadroni, rappresentanti del comitato Civitanova Unita e della lista civica Nova Urbs. Dopo la tappa a Palazzo Raffaello il 5 febbraio, invitati dal presidente del consiglio regionale, hanno pressato le autorità per chiedere di farsi carico della bonifica dell’area per la quale il rapporto Sentieri, istruito dal ministero della salute, denuncia un eccesso di mortalità per i principali tipi di malattie. Da quel momento inizia un percorso che culmina in un tavolo tecnico, da cui scaturisce l’indirizzo della Regione di affrontare la bonifica chiedendo ai proprietari dei terreni di intervenire, per poi vedere il coinvolgimento dei Comuni, e la Regione chiamata a subentrare se inadempienti i primi due. La modalità non convince Venturini e Squadroni che palesano le loro perplessità e tornano a chiedere un accordo di programma tra le parti, come nel 2009, e un progetto preliminare di bonifica attraverso la conferenza dei servizi. "Ma il nostro intervento – riferiscono – sembra avere irritato il responsabile dell’ufficio tecnico regionale e nessuno ci ha più risposto più al telefono. Forse gli amministratori regionali pensavano di trovarsi di fronte a cittadini impreparati e contavano di rabbonirci con vaghe promesse, salvo poi defilarsi di fronte a osservazioni pertinenti e richieste circostanziate". Equiparano il modus operandi della Regione "a quello dell’amministrazione di Civitanova, intenta a sfruttare ogni opportunità concessa dall’interpretazione delle leggi, che condiziona in modo devastante e forse irreparabile il destino urbanistico della città, trasformata in una fantasmagoria di appartamenti di lusso, centri commerciali e locali alla moda". Ne hanno anche per l’opposizione "che non esiste e finte sono anche le associazioni ambientaliste, assenti nella faccenda dell’inquinamento del basso bacino; la prima anche quando è maggioranza, le seconde, tranne casi lodevoli, da sempre".
Lorena Cellini