"Basta incidenti stradali per alcol e droga"

Il progetto del Comune con un finanziamento di 350mila euro della Presidenza del Consiglio: più controlli e iniziative di prevenzione

"Basta incidenti stradali per alcol e droga"

"Basta incidenti stradali per alcol e droga"

di Paola Pagnanelli

Incontri nelle scuole e controlli sulle strade, per aumentare la sicurezza di tutti e ridurre gli incidenti legati all’abuso di alcol e stupefacenti. Grazie a un finanziamento di 350mila euro, il Comune di Macerata lancia il progetto "LIFEADDICTED Never Drive when you are high", che durerà un anno. Coinvolti nell’iniziativa sono tutti i Comuni dell’Ambito sociale, il Servizio dipendenze patologiche, l’Università di Macerata, la Croce Rossa e l’Aci. Il finanziamento arriva da un avviso promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento politiche antidroga. "Il contributo – ha spiegato il comandante della polizia locale Danilo Doria – servirà ad avere maggiori dotazioni di strumenti come etilometri e visori, che consentono di vedere come appare la strada dopo aver bevuto. Purtroppo, i servizi di sera dimostrano che il problema esiste, per questo dobbiamo puntare sulla formazione, la prevenzione e poi la repressione. Saremo in giro durante la movida, agli Aperitivi europei e in tutte le feste. E poi nelle scuole". L’obiettivo del progetto, come sintetizzato dall’assessore Paolo Renna, è ridurre il numero di incidenti. "Saremo nei Comuni e nelle scuole in tutta la provincia – ha aggiunto il sindaco Sandro Parcaroli –, quando si tratta di giovani anche salvare una sola vita è importante". "Ho sposato subito questa iniziativa – ha detto il prefetto Flavio Ferdani – per la sua valenza importante, da un lato per i controlli su strada, che potranno essere organizzati a più ampio respiro tra i nove Comuni coinvolti, dall’altro per quanto riguarda la movida: Macerata metterà a disposizione una unità mobile da dislocare nei punti più critici. Insisto sempre perché carabinieri, polizia e finanza vadano nelle scuole, per fare formazione e informazione sulle regole". Adesione convinta anche dall’Università di Macerata, "per costruire una cultura dell’etica – ha spiegato il professor Roberto Mancini, delegato del rettore McCourt –. Il disagio giovanile è lo specchio delle storture del mondo adulto, conseguenza della mancanza di un progetto educativo e di dialogo. Questo è un progetto pilota, ma lavoreremo con gli altri partner per dargli prospettiva: è un progetto troppo importante per confinarlo in dodici mesi". Ha sottolineato l’importanza della prevenzione la professoressa Paola Nicolini, docente di psicologia dello sviluppo e dell’educazione: "Giocare con le regole permette di capire che le regole non limitano la nostra libertà, ma ci aiutano a collaborare con gli altri. Gli adolescenti cercano l’avventura, il brivido del rischio, e noi dobbiamo lavorare per dare loro strumenti di autoregolazione, per correre il rischio senza pericolo". "Si calcola che gli incidenti costino ai paesi il 3 per cento del Pil – ha aggiunto Silvia Agnani, sociologa del Servizio dipendente patologiche – e gli incidenti sono la prima causa di morte fino a 29 anni. Da sempre siamo nei luoghi di aggregazione con l’unità mobile, con l’etilometro e il visore, e siamo pronti a farlo in rete. Se non si lavora fin dalla scuola primaria, non possiamo sviluppare le skills per una crescita armoniosa, che renda i ragazzi in grado di affrontare il rischio e le lusinghe dello sballo".