Sorpreso in flagranza mentre tentava di rubare un’auto, un tunisino 43enne è stato arrestato dai carabinieri. È successo l’altra notte, e ieri mattina l’uomo ha patteggiato la pena di otto mesi di reclusione ed è tornato in libertà. Intorno alle 4, alcuni residenti del quartiere San Gabriele a Civitanova hanno segnalato un uomo che si aggirava con fare sospetto intorno alle vetture in sosta. La pattuglia dei militari è andata a fare un controllo in via Liguria, senza trovare nessuno, poi nella parallela via Lazio. Qui a un certo punto hanno notato due gambe spuntare da una Nissan Qashqai. Hanno trovato così Mohamed Belkhala, tunisino senza fissa dimora, impegnato con arnesi vari tra i fili ad armeggiare con il sistema di avviamento del motore. L’uomo è finito in manette con l’accusa di tentato furto, dopo che i carabinieri avevano ricevuto la denuncia da parte dei proprietari del Suv. Ieri mattina per lui si è tenuto il processo per direttissima, in tribunale a Macerata, come disposto dal sostituto procuratore Stefania Ciccioli. Difeso dall’avvocato Ilaria Soricetti, il tunisino ha spiegato in aula di lavorare come pescatore e di dormire di solito a bordo del peschereccio; quella sera avrebbe provato a rimediare solo un po’ di spicci da una vettura, senza l’intenzione di prendere anche l’auto, e avrebbe trovato la Nissan con la portiera già scassinata da qualcun altro. Alla fine, il difensore ha chiesto per il nordafricano di patteggiare la pena, concordata con il pubblico ministero a otto mesi di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale, e duecento euro di multa. Il giudice Francesca Preziosi ha però dato il nulla osta all’espulsione del tunisino. Ora i carabinieri avvieranno con l’ufficio immigrazione della questura la pratica per allontanarlo dall’Italia, dove non ha titolo per rimanere. Ma intanto resta libero.
p. p.