Bene l’export marchigiano. La Cina è il primo mercato

I dati dei primi sei mesi del 2023: volume di affari di oltre dodici miliardi (+18,2%). Sabatini: "Possiamo fare affidamento sulla qualità delle nostre produzioni".

Bene l’export marchigiano. La Cina è il primo mercato
Bene l’export marchigiano. La Cina è il primo mercato

Nei primi sei mesi del 2023 le esportazioni marchigiane hanno raggiunto un valore di 12,262 miliardi di euro, vale a dire il 18,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2022. I settori che hanno dato il maggior contributo alla crescita sono quelli degli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici: 5,95 miliardi di euro (+51,3%); tessile, abbigliamento pelli e accessori: 1,27 miliardi di euro (+15,4%); macchinari: 1,25 miliardi di euro (+3,5%); computer, apparecchi elettronici e ottici: 171,9 milioni di euro (+16,7%). Nel quadro generale positivo, però, ci sono diverse questioni su cui riflettere. L’andamento tendenziale delle esportazioni, infatti, è differenziato nel territorio marchigiano: l’area settentrionale registra una diminuzione, al contrario di quella meridionale. La provincia di Ancona segna una flessione pari al 2,4%, mentre quella di Pesaro un calo del 3,7%. La crescita maggiore è quella della provincia di Ascoli (+44,9%), seguita da Fermo (+12,8%) e Macerata (+6,8%). Un secondo aspetto riguarda il fatto che a trainare l’export è soprattutto l’industria farmaceutica (in particolare dell’Ascolano), tanto è vero che se si scorpora quest’ultima dall’importo generale l’indice risulta negativo dello 0,2%. C’è, poi, un altro fattore che balza agli occhi e che sconvolge la storica "graduatoria" dei paesi destinatari dei nostri prodotti. In testa, infatti, c’è la Cina con 3,6 miliardi di euro, rispetto ai 182,2 milioni del primo semestre 2022. Seguono Belgio (1,06 miliardi, -12,6%), Francia (780,7 milioni, -3,3%), Germania (780,7 milioni, -45,3%), Stati Uniti (677,2 milioni, -29,5%). Insomma siamo in presenza di una ridefinizione della geografia dell’export, anche se è ancora presto per dire se si tratti di una tendenza destinata a consolidarsi, o se siamo in presenza, per motivi contingenti, di una "bolla cinese". "Le Marche possono fare affidamento sulla qualità e l’appeal delle proprie produzioni che, al giro di boa dell’anno, garantiscono all’export regionale una sostanziale tenuta, mantenendosi a livelli del 2022. Considerato anche il settore farmaceutico, che da noi come in Campania e in Toscana influisce molto, le nostre esportazioni crescono di oltre il 18%", commenta Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche e vice presidente di Unioncamere.

"In particolare spicca la performance del comparto tessile abbigliamento calzature che nei primi mesi del 2023 vale quasi 1,3 miliardi, segnando un incremento del 15% sull’analogo periodo del 2022 e del 33% su quello del 2021. Questa, in ottica Micam, è sicuramente una buona notizia: saremo a Milano al fianco di circa 100 imprese presenti in fiera grazie al contributo reso disponibile da Camera delle Marche e dalla Regione, insieme a Linea Azienda Speciale e alle associazioni di Categoria".

f. v.