.Beve e guida, ma gli esami sono inutilizzabili: assolto

Con un tasso alcolemico di 2,22, era stato accusato di aver sbandato con l’auto perché ubriaco ed era finito sotto processo per guida in stato di ebbrezza. Ma in tribunale il suo difensore è riuscito a farlo assolvere. L’episodio era avvenuto intorno alle 20.30 nel marzo 2019. L’uomo, un pensionato 70enne di Cupramontana, era lungo la provinciale 4 diretto verso Apiro. Ma dopo una curva aveva sbandato, la sua Fiat Panda era finita con le ruote del lato destro sulla scarpata di fianco alla carreggiata ed infine era andata a sbattere contro una pianta. Subito soccorso, l’anziano era stato portato a Torrette di Ancona dove, su richiesta dei carabinieri, era stato sottoposto agli accertamenti sull’alcol: aveva un tasso alcolemico di 2,22, così gli erano state rititata la patente e sequestrata l’auto. Per il reato di guida in stato di ebbrezza, aveva avuto subito un decreto penale di condanna. Ma il pensionato ha fatto ricorso e il caso è finito all’esame del tribunale di Macerata. Ieri in aula, il pm Rocco Dragonetti ha chiesto la condanna a sei mesi di arresto e 1.800 euro di ammenda per l’imputato. Invece l’avvocato Sara Scalpelli ha fatto presente che il pensionato, al momento dell’esame sul tasso alcolemico, non era stato avvertito della facoltà di chiamare un avvocato: nella richiesta dei carabinieri, era menzionato questo passaggio, ma agli atti non c’era la firma del 70enne sul documento relativo. Dunque, gli esami del sangue erano inutilizzabili nel processo. E il giudice Vittoria Lupi ha condiviso i rilievi della difesa e ha assolto "perché il fatto non sussiste" l’imputato, che così ora riavrà la sua patente.