LUCIA GENTILI
Cronaca

Biennale dell’umorismo a quota 1.300 opere e 60 nazioni

Il direttore artistico Davoli: "È arrivato un buon numero di lavori con varietà di stili e di impostazioni". La giuria è al lavoro .

La giuria sta lavorando per assegnare i premi e selezionare le opere da esporre

La giuria sta lavorando per assegnare i premi e selezionare le opere da esporre

Circa 450 artisti in rappresentanza di 60 nazioni, con 1.300 opere. Sono i numeri della 33esima edizione della Biennale internazionale dell’umorismo nell’arte di Tolentino, organizzata dal Comune. Domenica 18 maggio si sono chiusi i termini per partecipare al concorso e la giuria è già al lavoro per assegnare i premi e selezionare le opere da esporre; questa è composta dal direttore artistico Enrico Maria Davoli, con il rettore Unimc John McCourt, Andrea Gualandri, già direttore artistico della Biennale nel 2011, il pittore e fumettista Matteo Nannini, la filmmaker Ilaria Pezone, l’architetto e designer Roberto Semprini e la museologa Agnese Tonelli.

La mostra sarà inaugurata al Castello della Rancia il 12 luglio e sarà visitabile fino al 6 gennaio. Il concorso, come da tradizione, si articola in due sezioni: una dedicata all’arte umoristica, quest’anno sul tema della "comicità involontaria", e l’altra alla caricatura di personaggi illustri (premio "Luigi Mari"). "Il nostro lavoro è selezionare le opere da esporre per comporre la mostra di quest’anno, oltre a scegliere le vincitrici – ha spiegato il nuovo direttore artistico Davoli, docente di storia dell’arte contemporanea e di storia del design all’Accademia di Belle Arti di Bologna –. È arrivato un buon numero di opere in entrambe le sezioni, c’è qualità. Varietà di stili e impostazioni, Sono soddisfatto di quanto visto e dei tanti artisti che hanno accettato il nostro invito a partecipare a Biumor 2025".

Il lavoro della giuria si basa su "un modo di guardare al futuro della manifestazione onorandone e celebrandone anche le origini, ricordando i premi storici e le personalità che li hanno ispirati, da Luigi Mari a Cesare Marcorelli". "Siamo felici che questa tradizione così particolare e unica nel suo genere continui", ha aggiunto il sindaco Mauro Sclavi. "Selezionare le opere che andranno a costituire la mostra al Castello della Rancia è di certo un lavoro non facile per la commissione, soprattutto a causa del numero, che si è rivelato consistente – afferma l’assessore alla cultura Fabio Tiberi –. Abbiamo raggiunto quasi le 1.300 opere provenienti da oltre 60 Paesi, quali Cina, Iran e ovviamente Italia. Siamo molto soddisfatti e abbiamo consegnato il duro compito a una giura qualificata".