Bimba precipitata Macerata, la mamma: "Come sta?" Il giudice non convalida il fermo

Resta in psichiatria la donna accusata di tentato omicidio: condizioni di salute incompatibili col carcere In tribunale la quarantenne non è riuscita a dire nulla, si è solo informata sulle condizioni della piccola

L’arrivo della mamma indiana in tribunale per l’udienza di convalida (foto Calavita)

L’arrivo della mamma indiana in tribunale per l’udienza di convalida (foto Calavita)

Macerata, 5 maggio 2022 - Stordita dagli psicofarmaci, in un grave stato di depressione, ha solo chiesto come stesse la bambina. Pochissime parole ha detto ieri la 40enne indiana, accusata di aver buttato dalla finestra la figlia di 4 anni. Per ora, il tribunale ha disposto che rimanga nel reparto psichiatrico, in attesa che sia in condizioni di stare in carcere. Ieri mattina si è tenuta l’udienza di convalida per la donna, sottoposta a fermo come indiziata di tentato omicidio della figlia. Il fatto sarebbe successo domenica pomeriggio: approfittando di un momento in cui il marito era fuori dalla camera, la donna avrebbe preso un coltello dalla cucina, avrebbe ferito la piccola al collo e poi l’avrebbe lasciata cadere fuori dal balcone della loro casa, in via Dante Alighieri.

Poi anche lei avrebbe minacciato di buttarsi di sotto. Ma l’altra donna che, con il marito e due bambini, condivide l’appartamento, sarebbe riuscita a fermarla. A lei la 40enne avrebbe confessato quello che avrebbe fatto. Mentre il 118 si prendeva cura della piccola, gli agenti della Squadra mobile, guidati dal commissario capo Matteo Luconi, hanno iniziato a ricostruire i fatti. E in base a quanto emerso, la mamma è stata fermata e portata in psichiatria. Ieri per lei, l’avvocato Valentina Romagnoli ha contestato il fermo per la mancanza di uno dei presupposti, e cioè il pericolo di fuga. Il giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi ha condiviso il rilievo e il fermo non è stato convalidato, però poi, come chiesto dal sostituto procuratore Stefania Ciccioli, ha disposto per la donna la misura cautelare più afflittiva. La difesa ha fatto presente che la relazione del servizio di psichiatria dell’ospedale ha messo in luce il gravo stato di depressione della 40enne, una condizione che la renderebbe incompatibile con la vita carceraria. Il giudice allora ha disposto che per il momento la donna resti in ospedale, fino a quando non sarà in grado di andare in carcere. In aula la donna non ha detto nulla, anche per via dell’effetto dei farmaci che non la rendevano del tutto lucida.

"Ha chiesto solo di poter vedere la sorella e il marito – ha detto l’avvocato Romagnoli – e prima di tutto ha voluto sapere come stesse sua figlia. Questa donna sta malissimo, è sotto a un treno, non sa dire neanche lei cosa sia successo e come sia potuto succedere". Sul fatto che a causare il black out sia stato il viaggio in India del marito, che forse avrebbe portato con sé la figlia, non ci sono certezze. "In ogni caso, anche le persone sentite dalla polizia hanno escluso che ci fosse stata qualsiasi avvisaglia di un malessere. Nei prossimi giorni depositeremo l’istanza per consentirle di incontrare almeno la sorella, e per avere alcuni effetti personali da casa". I familiari per ora sono tutti al Salesi di Ancona, per seguire il decorso della piccola, che è stata operata per le fratture riportate e che a quanto sembra, miracolosamente dopo quel volo, sarebbe in via di ripresa.