Bimbi cambiano classe La rabbia dei genitori

Caos all’asilo "Andersen", le mamme scrivono una lettera all’ufficio regionale. La preside: "Costretta per le nuove norme"

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Un gruppo di genitori della scuola dell’infanzia "Andersen" di Pollenza ha scritto al direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Marco Ugo Filisetti, al dirigente Usr dell’ambito territoriale di Macerata Carla Sagretti e per conoscenza alla preside Catia Scattolini. Al centro della questione: sei bambini di 4 anni, su ventisette, della sezione A (omogenea) sono stati spostati nella sezione D (eterogenea, mista di 4 e 5 anni). Sono stati scelti in base all’età. Da una parte alcune mamme, che considerano la decisione "discriminatoria". La lettera è stata firmata da tredici persone: tre mamme dei bimbi coinvolti e altri genitori della classe. Dall’altra la dirigenza dell’istituto che motiva la scelta per "equilibrare le sezioni anche per la condizione di emergenza sanitaria". La preside il 21 luglio ha convocato una riunione per comunicare la nuova disposizione. "Diversi genitori – esordisce il gruppo nella lettera – considerando la classe fin dall’inizio dell’anno 20192020 molto numerosa (27 bambini di 3 anni), avevano già sollevato la richiesta di fare due classi". In base alla normativa vigente, però, la preside dice che il limite è di 29 unità e non può essere sdoppiata. "La dirigente sceglie sei bambini, da spostare come pacchi postali, discriminando i nostri figli perché nati a gennaio", proseguono i genitori. La sezione D sarebbe stata da 14, quasi la metà della sezione da 27. "Che fine farebbe – continuano – la classe eterogenea il prossimo anno senza i nostri figli dato che i 14 che ci sono al momento andranno alla primaria? Probabilmente cesserebbe di esistere. Che cosa accadrà alla classe quando i nostri 6 figli si troveranno da soli, nella sezione D eterogenea? Sicuramente verranno rimescolati ancora una volta, sottoponendoli nuovamente a un cambio di punti di riferimento. Perché non fare della prima classe omogenea due classi fin da ora o spostare più di 6 bambini per aumentare le relazioni consolidate con i quali cominciare una nuova avventura?" "La scelta poi ci è stata imposta – concludono –. E alla lettera, inviata un mese fa, non abbiamo avuto risposta". "La decisione è stata comunicata non all’ultimo, ma a luglio – spiega la dirigente Scattolini –. Se avessi potuto evitarla, l’avrei fatto. Ed è stata sofferta, ma non avevo alternative in una condizione emergenziale, per tutelare docenti e alunni. Mi è dispiaciuto sentir parlare di pacchi perché tengo tanto ai bambini. I sei si sono inseriti serenamente, senza pianti. Ho scelto i più grandi perché la sezione in cui sono andati ospita bimbi di 5 anni".

Lucia Gentili