"I progetti stanno andando avanti, due cantieri dell’università sono partiti, così come il palazzo arcivescovile, e il collegio Bongiovanni è in via di conclusione. Bisogna però accelerare sugli interventi pubblici, non basta fare le ordinanze e stanziare le risorse. Occorrono progetti, bisogna spingere. Ne parleremo oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) con il sindaco per fare il punto anche sulla programmazione della ricostruzione privata: nel centro storico di Camerino devono partire gli aggregati, non c’è nessun ostacolo". Legnini è intervenuto sia sulla città ducale, che sulla ricostruzione in generale. Si va verso la proroga della scadenza per la presentazione dei progetti e delle domande di contributo, fissata prima per il 15 ottobre. "Abbiamo intenzione di rendere flessibile la fase conclusiva – ha spiegato –. Domani, alla cabina di coordinamento, ne parleremo. La Regione ci chiede un differimento, i professionisti pure. Abbiamo ascoltato e stiamo facendo le valutazioni. Un breve differimento è possibile. Purché si chiuda tutto entro l’anno". Resta fissa al 15 invece la richiesta per mantenimento di Cas e Sae. "Il Testo unico delle ordinanze è pronto – ha proseguito –, stiamo raccogliendo le ultime proposte emendative da Regioni, Comuni, associazioni e comitati. Il 20 del mese lo porterò per un primo esame alla cabina di coordinamento e, nel giro di pochi giorni, spero di poterlo licenziare. Invece il Codice della ricostruzione, la riforma delle ricostruzioni nel nostro Paese, obiettivo ancor più ambizioso, ora è affidato alla valutazione del nuovo governo e del parlamento". Legnini non si è sbottonato invece sull’eventuale superamento della struttura commissariale (il suo mandato scadrebbe il 31 dicembre). "Il mercato, i prezzi, il Superbonus 110 – ha concluso – ostacolano la ricostruzione. Abbiamo fortemente bisogno di un nuovo protagonismo delle professioni e delle imprese. Le risorse ci sono, anche grazie alla Bei, le procedure sono testate. Occorrono progetti, occorre aprire cantieri".
l. g.