"Bollette dieci volte più alte, siamo costretti a chiudere la pizzeria"

Il titolare: "Abbiamo superato terremoto e Covid, ma ora è impossibile andare avanti"

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"Gentili clienti e amici, per la situazione attuale, a malincuore, il Saloon è costretto a sospendere l’attività causa rincari energetici non più sostenibili. Speriamo in tempi migliori per poter tornare ad essere operativi e a farvi gustare la nostra pizza. Grazie". Con questo messaggio Mirko Talarico (nella foto), giovane titolare della pizzeria, birreria, pub Saloon di Pieve Torina, ha annunciato la sospensione dell’attività, appendendo alla porta il cartello "chiuso causa caro bollette". Non sa ancora se la scelta attuale si trasformerà più in là in chiusura definitiva o in un’eventuale riapertura. Ma per ora, insieme alla sua compagna Federica, che l’ha sempre affiancato nel locale, è stato costretto a prendere questa decisione. L’avventura al Saloon è iniziata nel 2014, quando Mirko lascia Porto Recanati per rilevare quest’attività, nel centro storico di Pieve Torina. A fine ottobre 2016 arriva il terremoto. "Avevamo appena iniziato ad ingranare – ricorda il titolare –. E invece per il sisma, che ha danneggiato il locale, siamo dovuti restare fermi per un anno". Un anno in un camping a Porto San Giorgio. Poi il ritorno. "Abbiamo sempre creduto in questo territorio – prosegue Mirko –. Nel dicembre 2017 abbiamo riaperto in una struttura prefabbricata (il locale vero e proprio è ancora da demolire) e a gennaio siamo andati a vivere in una Sae". Per un mese la giovane coppia ha fatto avanti e indietro. "Siamo ripartiti anche grazie all’affetto e al supporto di tanti clienti-amici – continua –. Lavoravamo bene, c’era giro, ci eravamo anche allargati con un gazebo per avere più coperti perché altrimenti nei fine settimana eravamo costretti a mandare via le persone. Ma, dal Covid, credo sia stato l’inizio della fine. Con i rincari, la grande batosta". Mirko evidenzia in particolare un aspetto: "Prima per noi terremotati c’era la sospensione delle bollette. Finita la sospensione, ho iniziato a pagare tre anni di arretrati, rateizzati. E fino a qui, ok. Se non fosse che quest’anno si è aggiunto il caro energia, con aumenti spropositati: dai 300 euro che pagavo prima siamo passati a circa 3.800 a bimestre solo di corrente, dieci volte tanto. Su 75 metri quadri. E’ aumentata la mozzarella, e pure il pomodoro. Ho rinunciato alle "pizze giganti", la nostra specialità, comprando un forno più piccolo per risparmiare. Ho ritoccato un po’ i prezzi, ho cercato di consumare di meno. Ma non è bastato. Siamo commossi dalla vicinanza dimostrata da tutti, sindaco compreso. In questi giorni sto ricevendo proposte di lavoro. In futuro, vorrei riaprire. Ma ora come ora non ci riusciamo per le troppe spese".

Lucia Gentili