Addio ricostruzione in stile 110, che copriva totalmente le spese. E intanto terremotati e tecnici attendono con ansia l’ordinanza "anti-accollo". "Il mio obiettivo è presentarla entro gennaio", conferma il commissario alla ricostruzione Guido Castelli. Il plafond da 330 milioni riservato alle domande di Superbonus integrativo del contributo sisma si è esaurito lo scorso 20 dicembre. Per tutte le istanze, precedenti e successive al 30 marzo 2024, con o senza sconto in fattura, il beneficio (pari all’importo eccedente il contributo previsto per la ricostruzione, nella misura del 110%) sarà riconosciuto solo per le spese sostenute entro la data del 31 dicembre.
Quindi il Superbonus in aggiunta al contributo sisma resterà in vigore fino a fine anno e non è prevista una proroga. Ora la principale paura dei committenti, ovvero dei terremotati, è quella delle spese in accollo. "Stiamo perfezionando l’ordinanza per riconoscere gli incrementi parametrici e le maggiorazioni delle percentuali di contributo in favore di quanti non potranno beneficiare del Superbonus", aggiunge il commissario. L’incremento parametrico non dovrebbe essere significativo, perché, stando alle affermazione di Castelli, si punterà più che altro su "maggiorazioni specifiche e mirate, dove si concentrano di più i costi, cioè dove obiettivamente la ricostruzione costa di più".