Borsisti della Regione Marche senza stipendi

La protesta dei beneficiari: "Siamo in servizio da luglio, ma non è arrivato un euro". La replica: colpa dell’Inps

Il governatore Luca Ceriscioli con l’assessore Loretta Bravi

Il governatore Luca Ceriscioli con l’assessore Loretta Bravi

Macerata, 12 novembre 2019 -  Protestano i beneficiari delle borse lavoro e delle borse di ricerca della Regione, impegnati dal primo luglio e ancora in attesa di ricevere una busta paga. Dietro ai ritardi, secondo la Regione, ci sarebbe un problema dell’Inps, ente che deve erogare i compensi. Lo scorso aprile la Regione ha approvato un avviso per assegnare 1.200 borse lavoro dedicate agli over 30 e 300 borse di ricerca per laureati under 30: un sistema per facilitare l’inserimento lavorativo dei disoccupati, consentendo loro di mettersi alla prova in aziende, studi e associazioni, con la previsione anche di incentivi in caso di assunzioni o proroghe.

Il bando prevedeva un contratto di sei mesi, a 700 euro al mese per gli over 30 e 800 euro per i laureati under 30. Per la provincia di Macerata, sono state autorizzate 207 borse, destinate ad altrettante persone che, così, speravano di poter avere una chance. Da luglio, i vincitori delle borse hanno iniziato a lavorare. Ma finora nessuno è stato pagato. L’accordo prevedeva che le indennità venissero accreditate a bimestre, dopo un termine di 30-60 giorni, utilizzando per inserire i dati un portale apposito chiamato Janet. Ma il tempo è passato, e gli accrediti non si sono visti. Un problema per chi non ha reddito, e faceva affidamento su quei 700 euro.

I borsisti hanno contattato gli uffici regionali ad Ancona e a Macerata. Ma le risposte sono state finora poco confortanti. A metà settembre, da Ancona è arrivato ai borsisti e ai tutor l’invito «alla collaborazione e alla pazienza», mentre gli uffici si impegnavano «a rendere il procedimento più breve possibile, riconoscendogli la priorità assoluta», come si legge nella mail inviata dalle responsabili borse lavoro Simona Traini e Laura Caponi. A fine settembre, un aggiornamento: «La nostra struttura si sta rapportando quotidianamente con l’Inps al fine di rimuovere le criticità che ancora persistono nel trasferimento dei dati fra il sistema regionale e l’Inps e provvedere quindi al più presto all’accredito delle indennità».

L’ultimo aggiornamento è dell’8 ottobre, quando da Ancona è arrivata la comunicazione di una approvazione urgente, da parte della giunta, della modifica della convenzione sul provvedimento, come richiesto il 2 ottobre dalla direzione centrale dell’Inps, con un aumento dell’onere a carico della Regione: da 4,71 a 4,82 euro. «I primi pagamenti dovrebbero essere effettuati entro la prima settimana di novembre. Questo servizio può essere espletato solo dall’Inps.

Già a luglio la Regione si era impegnata affinché non si registrassero ritardi nei pagamenti: gli elenchi dei beneficiari sono stati redatti e le verifiche di competenza sono state effettuate e concluse già a metà settembre, ma non è stato possibile trasferire i nominativi e gli emolumenti, perché la non approvazione da parte dell’Inps della convenzione nei tempi concordati non ha permesso di accedere alla banca dati nazionale dalla quale viene disposto l’accredito».