di Paola Pagnanelli
Minacce di sfregiare con l’acido lei e i suo figli, botte, persecuzioni continue: è quanto un pasticciere 41enne dell’entroterra avrebbe messo in atto con la sua compagna. Per questo lui, che è stato anche ai domiciliari dopo la denuncia della donna, ora è sotto processo con le accuse di stalking e lesioni. Ma l’imputato respinge ogni accusa. I fatti sarebbero avvenuti dal 2017 fino al 2022. I due si erano conosciuti lavorando insieme nell’attività del 41enne, e avrebbero iniziato una relazione. Ben presto però i rapporti – a detta della donna – sarebbero diventati molto tesi. L’uomo l’avrebbe minacciata di farle togliere di figli, a gennaio 2020 le avrebbe fratturato un dito nel corso di una discussione, l’estate successiva più volte lui le avrebbe messo le mani addosso, colpendola con schiaffi e pugni, facendola cadere a terra e poi rialzandola prendendola per il collo. Le aggressioni si sarebbero scatenate soprattutto quando lei gli diceva che voleva lasciarlo. A febbraio 2021 lui le avrebbe distrutto i mobili dell’ufficio, ad aprile lo avrebbe fatto ancora rovesciandole la scrivania addosso, e causandole così un ematoma al piede, poi l’avrebbe scaraventata contro un mobile in ferro e l’avrebbe colpita al fianco. A febbraio del 2022 le avrebbe preso le chiavi di casa, minacciando di non restituirle. A marzo di nuovo l’avrebbe aggredita, incastrandole una gamba in una porta antipanico. Ad aprile avrebbe iniziato a minacciarla di dare fuoco alla sua casa, di sfregiarla con l’acido o di fare la stessa cosa ai suoi figli, mandandole anche le foto di tre taniche con la scritta acido muriatico. Più volte la donna si sarebbe trovata con ecchimosi ed ematomi in varie parti del corpo, in un paio di casi anche con fratture diagnosticate dal pronto soccorso. Quando infine si era decisa a fare denuncia, per il pasticciere erano scattati gli arresti domiciliari. Ieri per l’uomo si è tenuta la prima udienza, in tribunale a Macerata. La ex compagna si è costituita parte civile con l’avvocato Lorella Ricciardi. L’udienza è stata rinviata a novembre per iniziare a sentire i primi testimoni. Il pasticciere però, difeso dall’avvocato Paolo Giustozzi, assicura che le cose non siano andate affatto come dice lei, che per anni avrebbe mandato avanti l’attività dell’imputato. Tra le parti sono in corso delle trattative in merito alla denuncia, ma anche alle questioni lavorative tuttora da chiarire tra i due.