Botte alla moglie quando stavano ancora insieme, e minacce continue a lei, ai familiari e alle amiche dopo che si erano lasciati. Per questo un 40enne maceratese è finito agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, soprattutto dopo un episodio che ha fatto ritenere che la situazione potesse precipitare in modo irreparabile. A denunciarlo è stata la donna. Dopo aver subito per anni i maltrattamenti in casa da parte del marito, un anno fa la donna ha deciso di troncare quel rapporto che stava diventando sempre più violento.
I due sono dunque arrivati a una separazione consensuale, con la quale lei sperava di poter mettere fine alle violenze e voltare pagina, anche per cercare di impedire che i due figli dovessero assistere a liti e scenate poco edificanti. Purtroppo però la separazione non avrebbe affatto placato l’animo dell’ex marito, convinto che la donna lo avesse lasciato per un altro e non per le botte prese in casa, e ugualmente convinto che – anche ammesso che davvero ci fosse un altro uomo – questo gli desse il diritto di avere una reazione violenta. Così avrebbe iniziato ad alternare minacce inquietanti sia alla ex moglie, ai suoi familiari, agli amici e a chiunque la frequentasse, sia minacce di fare del male a se stesso, gettando nel panico la donna, preoccupata per la propria incolumità e per la serenità dei figli.
Lo scorso settembre la donna, preoccupata seriamente per la propria incolumità, si è decisa a rivolgersi alla polizia per chiedere aiuto, denunciando gli episodi accaduti durante e dopo la fine del matrimonio. Gli agenti della Squadra mobile, diretti dal commissario capo Anna Moffa, hanno avviato le indagini, e ormai l’inchiesta era praticamente conclusa.
Nei giorni scorsi però si è verificato un fatto ulteriore, che ha fatto scattare tutti i campanelli di allarme. Nel corso di un controllo, infatti, la polizia ha trovato e sequestrato una scacciacani in casa del 40enne, inoffensiva ma comunque poco rassicurante, in una vicenda ad altissima tensione come questa. Questo ha spinto il sostituto procuratore Rita Barbieri a chiedere subito per lui la misura cautelare degli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico. Il giudice Claudio Bonifazi ha concesso la misura, che è stata eseguita l’altro giorno. Lunedì per il maceratese si terrà l’interrogatorio di garanzia, nel quale anche lui potrà dare la sua versione dei fatti per spiegare come stiano le cose.
A quanto sembra, avrebbe giustificato il possesso della scacciacani con la necessità di difendersi, qualora entrassero dei malintenzionati in casa sua. Al termine dell’udienza il giudice valuterà se confermare o meno la misura, valutando la vicenda e le esigenze di tutela e sicurezza dei soggetti coinvolti.