"Botte per gelosia" Sotto processo

L’accusa: un 50enne picchia e insulta la moglie ripetutamente anche davanti alle figlie piccole

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di Paola Pagnanelli

Botte, minacce e insulti continui alla moglie anche a causa di una gelosia patologica e violenta. Per questo è sotto processo un civitanovese 50enne. I fatti al centro del procedimento penale sarebbero accaduti dal maggio 2018 al novembre del 2019, ma le avvisaglie sarebbero iniziate anche prima. Stando alla denuncia della moglie, l’uomo avrebbe sottoposto la donna a continue minacce e aggressioni, dicendole anche, tra le altre cose, di non essere una buona madre per le bambine piccole. In una occasione avrebbe minacciato di gettare la moglie dalla finestra, tanto che la figlia minore, che aveva 7 anni, sarebbe intervenuta chiedendo al padre perché voleva fare del male alla mamma. A giugno del 2017, il civitanovese con una spinta forte avrebbe fatto cadere la moglie a terra. Il 23 maggio 2018 avrebbe afferrato la donna per la testa e l’avrebbe sbattuta sul pavimento: la donna era dovuta andare al pronto soccorso, dove aveva avuto 8 giorni di prognosi per le lesioni subite. Il 25 agosto dell’anno successivo, il marito l’avrebbe minacciata dicendo "tu finisci al cimitero" e poi avrebbe sferrato un pugno violento sulla porta delle camera delle bambine, lasciando un buco ben visibile. Anche di fronte alle piccole, le violenze sarebbero via via aumentate e il marito avrebbe iniziato ad accusare la moglie anche di avere una relazione extraconiugale. L’avrebbe costretta a lasciare il bar dove lavorava, le avrebbe impedito di avere qualunque amicizia e poi avrebbe smesso di contribuire alle spese familiari. Il 27 novembre, durante l’ennesima scenata, le avrebbe detto che lei e le bambine dovevano andarsene di casa, e che lui non avrebbe dato loro un euro perché lei doveva cavarsela da sola. Così lei alla fine se ne era andata ed era riuscita a trovare il coraggio di chiedere aiuto. Ormai il processo al civitanovese è arrivato alle battute finali, al tribunale di Macerata. Ieri il giudice Federico Simonelli ha fissato al 4 marzo l’ultima udienza, per la sentenza. L’imputato, difeso dall’avvocato Achille Castignani, potrà dare la sua versione. La donna è parte civile con l’avvocato Egle Asciutti.