Buco Civitas, Brandoni pagherà 200mila euro

La Corte dei conti sulla mancata riscossione della Tarsu dall’Asur: condannato l’avvocato, assolti gli altri, compresi Corvatta e Silenzi

Buco Civitas, Brandoni pagherà 200mila euro

Buco Civitas, Brandoni pagherà 200mila euro

di Paola Pagnanelli

Per il buco nelle casse della Civitas, l’ex presidente Alessandro Brandoni dovrà pagare 200mila euro. Lo ha deciso la Corte dei conti, in merito alla mancata riscossione della Tarsu dall’Asur. Si tratta di una vicenda che era stata oggetto anche di un’indagine penale, chiusa con una archiviazione. L’Asur non aveva pagato la Tarsu dal 2006 al 2010, accumulando un debito di circa 400mila euro. Negli anni c’erano state numerose trattative, senza arrivare a un accordo. Il 21 dicembre 2016 il presidente della Civitas, l’avvocato Brandoni, aveva fermato le ingiunzioni dirette all’Asur, spiegando che la questione era politica e che ne sarebbe discusso in una riunione apposita. I crediti però erano decaduti, e quando la Civitas poi aveva provato a riscuoterli era troppo tardi. A giugno 2017, una segnalazione anonima alla Guardia di finanza aveva avviato le indagini, e in seguito anche la Corte dei conti si era interessata della vicenda, accusando del danno erariale il presidente Brandoni, le funzionarie comunali e membri del cda della Civitas Maria Luisa Melatini e Anna Maria Rinaldeli, il dirigente dei servizi finanziari comunali Marco Passarelli, il sindaco e il vice sindaco dell’epoca, Tommaso Corvatta e Giulio Silenzi, e Lusi Fattori, capo del servizio tributi della Civitas. Gli indagati avevano respinto l’accusa, sostenendo che della mancata riscossione si era avvantaggiato un altro ente pubblico, l’Asur, quindi non c’era danno erariale. Quasi tutti avevano poi dichiarato di non sapere della decadenza, o di aver pensato che si sarebbe potuto procedere con una causa civile. L’avvocato Brandoni aveva affermato di non aver ricevuto alcuna comunicazione sulla decadenza, disconoscendo anche atti firmati da lui, e di non aver mai controllato le singole pratiche. Fattori ha invece documentato tutti i tentativi fatti per informare il cda e il Comune della decadenza di quei tributi. La Corte dei conti ha ritenuto colpevole solo l’avvocato Brandoni. I giudici parlano di "marcata negligenza, inescusabile superficialità, notevole imprudenza e palese imperizia: avrebbe dovuto e potuto accertarsi che non stesse per maturare la decadenza, tanto più che il debito era rilevante e risalente". Per Corvatta e Silenzi, pur ritenendo improbabile che non conoscessero la situazione, la corte esclude che sapessero della scadenza dei crediti e che seguissero le singole pratiche. All’oscuro dei termini anche il resto del personale della Civitas, mentre Fattori aveva fatto il possibile per segnalare la situazione. Dunque Brandoni, difeso dall’avvocato Mario Cavallaro, è stato condannato a pagare 200mila euro. Tutti gli altri, difesi dagli avvocati Francesco Acquaroli, Stefano Filippetti, Maria Cristina Cingolani, Maria Piani, Alessandra Piccinini e Alessandro Lucchetti, sono stati assolti.