SEBASTIANO VEROLI
Cronaca

"Buonuscita in ritardo, penalizzati i lavoratori del pubblico impiego"

"Nonostante i moniti della Corte costituzionale, ai lavoratori del pubblico impiego la liquidazione dell’indennità di buonuscita viene differita nel tempo...

"Nonostante i moniti della Corte costituzionale, ai lavoratori del pubblico impiego la liquidazione dell’indennità di buonuscita viene differita nel tempo...

"Nonostante i moniti della Corte costituzionale, ai lavoratori del pubblico impiego la liquidazione dell’indennità di buonuscita viene differita nel tempo...

"Nonostante i moniti della Corte costituzionale, ai lavoratori del pubblico impiego la liquidazione dell’indennità di buonuscita viene differita nel tempo e rateizzata in più tranches, mentre a quelli del comparto privato viene interamente liquidata entro un mese dal termine del rapporto di lavoro. Una vera e propria discriminazione alla quale bisogna porre fine". Gianluca Puliti, segretario dei pensionati Cisl, solleva un problema che riguarda migliaia di persone. "La Consulta – spiega – ha evidenziato come questa disciplina (introdotta quindici anni or sono) non sia più giustificata dalla necessità di concorrere "al consolidamento dei conti pubblici attraverso il contenimento della dinamica della spesa corrente", e come sussista il concreto rischio che essa violi il principio costituzionale della giusta retribuzione, perché compromette la funzione retributiva e previdenziale della indennità di fine rapporto. Il fatto è che i moniti della Consulta sono rimasti inascoltati. Il Parlamento, pur avendo riconosciuto che una riforma è indifferibile, non ha ancora trovato il modo di intervenire, se non prevedendo la possibilità di ricevere un anticipo della liquidazione, ma in forma di prestito bancario a titolo oneroso". La situazione penalizza ingiustamente i tanti dipendenti pubblici che sono andati in pensione o sono in procinto di essere collocati a riposo. "Il differimento della liquidazione – prosegue Puliti – non solo inibisce la possibilità per il lavoratore del comparto pubblico di dare concretezza ai suoi legittimi e sacrosanti progetti di vita, ma è anche un danno di natura economica. Si pensi alla recente fiammata inflazionistica: l’indennità di fine rapporto corrisposta con tre anni di ritardo ha già perso quasi un quinto del suo valore effettivo. Da anni Parlamento e Governo – conclude Puliti (foto) – continuano, senza imbarazzo alcuno, a non dare seguito ai richiami della Corte Costituzionale. Da qui la richiesta alle parlamentari del territorio maceratese di un fattivo intervento per sbloccare la situazione".

Franco Veroli