Manoscritto del 1400 torna nell’archivio di Caldarola

Rubato circa 40 anni fa, stava per essere venduto all’asta

La conferenza a Caldarola

La conferenza a Caldarola

Caldarola (Macerata), 18 aprile 2018 - Questa mattina un rarissimo manoscritto del 1434, il più antico dell’archivio storico di Caldarola, è tornato a «casa». Si tratta di un registro dei dazi, in cui venivano segnate le spese nella fase iniziale dell’indipendenza del Comune, per disciplinare le norme del vivere insieme.

Il documento, trafugato prima del 1980 (data in cui è stato riorganizzato l’archivio), oggi è stato riconsegnato al sindaco Luca Maria Giuseppetti, trattandosi di un documento pubblico di proprietà comunale, alla presenza del soprintendente archivistico e bibliografico dell’Umbria e delle Marche Sabrina Mingarelli, del comandante del nucleo carabinieri tutela del patrimonio culturale di Ancona, il maggiore Carmelo Grasso, e del comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolentino, il capitano Giacomo De Carlini. Il maresciallo Patrizio Tosti, comandante di stazione a Caldarola, ha rimesso nelle mani del suo sindaco il manoscritto.

L’opera era stata messa in vendita da un inserzionista di Varese, attraverso un sito di aste telematiche con una clientela estera. Sarebbe stato acquistato e perso per sempre varcando i confini nazionali, se non fosse che l’annuncio è stato segnalato da un cittadino alla Soprintendenza. Gli immediati accertamenti, condotti in collaborazione con la stazione locale – complicati perché non esisteva una denuncia del furto del bene – hanno permesso di individuare il venditore e di sequestrare, su decreto della Procura della Repubblica di Varese, il documento, che stava per essere aggiudicato. Oltreoceano queste testimonianze scritte sono molto ricercate e ben pagate.

«Siamo contenti di restituire qualcosa alla comunità – ha commentato il maggiore Grasso – di solito noi portiamo via, durante l’emergenza del terremoto, i beni culturali per preservarli. Questa volta riportiamo. Ed è curioso che sulla piattaforma informatica fosse venduto con l’indicazione in lingua inglese «Mysterious manuscript with dragon» perché il drago è proprio lo stemma dei carabinieri tutela del patrimonio culturale».